Una piccola diocesi e un grande evento: Chioggia e il Festival Biblico. Ce la faremo? Sarà possibile in questo contesto che non ha le risorse e le potenzialità di altre grandi diocesi? Sapremo fecondare i tesori della natura e dell’arte, della nostra storia e delle nostre tradizioni con la fatica del pensiero, il coraggio delle domande, l’umiltà della ricerca?
Nonostante questi timori ho voluto che anche la nostra Diocesi entrasse in questa esperienza culturale ed ecclesiale che coinvolge già molte diocesi della nostra regione ecclesiastica triveneta. Nel sito del Festival Biblico viene descritta così questa esperienza: «Non abbiamo finalità confessionali, ma siamo un’esperienza spirituale e culturale aperta a chiunque voglia porsi delle domande per provare a capire qualcosa di più del mondo.
Perché il Festival Biblico a Chioggia? Perché credo che tutto quello che può aiutare questa diocesi e la nostra gente a riflettere ci fa bene; perché siamo tutti chiamati a cercare un senso per questo “cambiamento d’epoca” nel quale siamo immersi; perché abbiamo bisogno di discernere il cammino che come uomini e donne, come cittadini e anche come cristiani possiamo abbracciare e intraprendere insieme. Perché il Festival? Perché la Chiesa è dentro questo territorio, è parte della storia e della vita delle persone; perché vogliamo bene e vogliamo il bene di questa terra, scaldata dal sole, irrorata da tre grandi fiumi e nutrita dal mare.
La proposta è stata accolta da un gruppo di amici che si sono subito appassionati per questo progetto. E così dai primi di ottobre si è insediato a Chioggia un gruppo di lavoro che si incontra ogni settimana, e spesso anche più volte alla settimana, ed è arrivato a elaborare proposte e iniziative per il Festival Biblico a Chioggia.
Vorrei già da ora dire un grazie a Luisella Siviero, Pierluigi Bellemo, Orazio Bertaglia, d. Gastone Boscolo, Francesco Callegari, Sergio Ravagnan e Sara Laurenti; insieme stiamo lavorando per questa iniziativa che, lo speriamo tanto, ci accompagnerà anno dopo anno a celebrare nel mese di maggio un fine settimana diverso e culturalmente ricco.
Anno dopo anno un libro della Bibbia ispirerà la scelta del tema che verrà letto, approfondito e celebrato da varie prospettive e in diverse modalità come suggerisce il format di un festival.
Ci hanno accompagnato e incoraggiato i responsabili di Vicenza, città dove il Festival Biblico è nato nel 2005; li abbiamo incontrati, ci hanno aiutato,
ma ora tocca a noi partire. Vogliamo farlo a piccoli passi com’è normale per i piccoli che iniziano a camminare; per questo l’edizione 2023 vedrà la città di Chioggia al centro degli eventi, ma nei prossimi anni il Festival abbraccerà tutta la nostra diocesi. La speranza è di servire questa Chiesa e questo territorio di un’ulteriore agorà dove ci si possa incontrare e riflettere tra convegni e tavole rotonde, arte e musica, cammini e meditazioni.
In questi mesi abbiamo cercato di coinvolgere tante realtà della nostra città, ma confidiamo nei prossimi anni di poter pensare il Festival assieme a tutti questi soggetti rendendoli protagonisti fin dall’inizio di questo evento, così il Festival potrà essere anche un’esperienza che unisce questa città e la nostra diocesi.
Nel tempo dell’incertezza, in mezzo a tanta conflittualità, nel clima dell’individualismo, vogliamo osare, aprire spazi e luoghi di incontro, credere nelle potenzialità di questa nostra terra, guardare avanti con fiducia e speranza.
E allora eccoci qua, anche noi, al Festival Biblico.
+ Giampaolo Dianin
Vescovo di Chioggia