Si compie questa domenica 22 dicembre il centesimo anno dalla nascita a Salizzole (Verona) nel 1924 di monsignor Sennen Corrà, vescovo successivamente di Chioggia (1976-1989) e di Concordia-Pordenone (1989-2000). Persona di belle doti umane e di ricca fede, di affabilità, di benevolenza, di tanta generosità cristiana e pastorale; incontrarlo, avvicinarlo era ricevere una ricarica di buon umore, di entusiasmo rinnovato per i pastori nel tentare nuovi passi nella conquista di anime; voleva dire pure essere toccati da quella sua visione della vita che non aveva qui il suo centro, ma spaziava al di sopra di “questa breve giornata terrena”, come soleva ripetere nelle omelie. Non era certamente tutto dono di natura: percepivi in lui una volontà serena ma decisa con cui teneva sotto vigile controllo la sua indole primaria e impulsiva.
Dopo il dramma della perdita di due giovani suoi fratelli nel lager nazista di Flossenburg nelle ultime settimane della seconda guerra mondiale – che aveva aperto una ferita umanamente insanabile negli affetti di tutti i componenti della famiglia – il suo sguardo era costantemente rivolto al Crocifisso risorto, amato prima che teologicamente sondato. In Lui aveva trovato nuova forza per sollevarsi dall’abbattimento e vivere nella luce e nella visione di una vita risorta. Nella quale siamo certi egli vive dal 25 aprile 2005: fra pochi mesi saranno dunque vent’anni (e ottanta dal martirio di Flavio e Gedeone Corrà). Ci sarà allora tempo per pregare per lui e ricordare ancora la sua vicenda umana tutta segnata dalla fede, dalla speranza e dalla carità cristiane.
R.M