Festa dell’adesione

Azione Cattolica Diocesana

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L’AC rinnova ogni anno il proprio Si, la propria adesione ad una esperienza associativa di laici che aiuta a scoprire la bellezza di camminare insieme. Fa provare l’esperienza che “nessuno si salva da solo”, come ci ricorda papa Francesco. Nell’AC ciascuno nel confronto con gli altri può coltivare la propria fede, alimentarla, farla crescere seguendo proposte di formazione e spiritualità.

Nell’AC viviamo la cultura dell’incontro, dell’abbraccio, con lo stile dell’ascolto che ci fa cogliere l’altro e ci aiuta a farci prossimi alla vita di tutti, grazie alla esperienza della formazione nei gruppi e all’intreccio di età intergenerazionali ragazzi, giovani e adulti che l’associazione vive nel suo interno. L’associazione diventa quindi una palestra di vita, in essa possiamo trovare uno spazio in cui formarci come persone consapevoli che l’unica vita degna di essere vissuta è una vita donata nella quotidianità: in famiglia, nel lavoro, nella comunità cristiana e civile.

Domenica 8 dicembre gli aderenti all’AC della Diocesi di Chioggia si sono ritrovati nella Chiesa Madonna della Navicella. Non è stata una coincidenza con la Festa di Maia Immacolata ma una scelta, perché l’AC, i suoi iscritti, con tutti i limiti, le povertà, assieme a Maria pronunciano il proprio Si alla chiamata che nasce dall’ascolto fiducioso della Parola del vangelo, a vivere la propria vita cristiana il proprio impegno laicale nella quotidianità, a partire dal radicamento nella propria parrocchia facendo suo il fine della stessa comunità cristiana, ovvero quello di essere il luogo dove le persone possono incontrare il Signore. Sin dal mattino la giornata è stata piovosa, ventosa e fredda. Ho pensato ai soci al disagio e difficoltà per la loro partecipazione. Soprattutto per i meno giovani e chi veniva da Loreo, Ca’ Emo, Pellestrina o dal centro storico di Chioggia con scarsità del trasporto pubblico. Ma con grande sorpresa pian piano la Chiesa ha cominciato a riempirsi adulti, anziani un bel gruppetto di giovani e ragazzi desiderosi di esserci di vivere questo momento insieme. Una celebrazione della Parola vissuta e partecipata con canti e preghiere, focalizzata sugli interrogativi di Giobbe, che a volte sono anche i nostri, ovvero di pensare di essere abbandonati da Dio Padre ma non ci accorgiamo che Lui invece da sempre cammina a fianco a noi e non ci ha mai lasciati soli. Abbiamo ricordato anche gli uomini e le donne che che nella vita associativa con il proprio Si sono divenute storie di vite donate, riconosciute poi sante dalla Chiesa.

Il vescovo Giampaolo Dianin che ringraziamo per la cura che ha verso l’AC, nella sua accorata riflessione ha fra le altre espressioni auspicato che i presbiteri promuovano l’esperienza associativa dell’Azione Cattolica per assicurare alla comunità persone laiche che sanno amare e servire, prendersi cura delle persone e del territorio. Ha poi chiesto all’AC di essere una presenza viva nelle Comunità Cristiane Sinodali da poco istituite. Finita la celebrazione abbiamo vissuto un momento di fraternità e festa gioiosa condividendo cibi salati e dolci portati dai soci convenuti e grazie al supporto della Comunità Cristiana Sinodale della Navicella e Brondolo, che ringraziamo.

Bagatella Pierangelo