In cattedrale

Festa degli incontri con il Signore

Festa della Presentazione del Signore e Giornata della vita consacrata

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Venerdì 2 febbraio si è svolta la solenne celebrazione in cattedrale a Chioggia presieduta dal vescovo Giampaolo e concelebrata da numerosi sacerdoti e religiosi per la Festa della Presentazione del Signore e Giornata della vita consacrata, presenti le religiose e alcuni membri degli istituti secolari, oltre ad altri fedeli. La celebrazione è iniziata col rito della benedizione delle candele. Sono stati ricordati il 25° anniversario di professione religiosa di don Gianluca Brisotto dei padri Salesiani, di suor Laura Carta delle suore di Maria Ausiliatrice, di suor Maria Fifi delle suore del Santo Volto, di Sr Jovita Concepcion delle suore dell’Immacolata di Santa Chiara; suor Luz Ramirez 25° e suor Benigna Ferro 60° delle Serve di Maria Addolorata. Ricordati pure padre Cesare Mucciardi e Alessandra Agatea nel decimo anniversario della loro professione, uno come monaco di città e l’altra nell’Ordo Virginum.

Il vescovo Giampaolo, all’omelia, rivolgendosi alle Religiose e ai Religiosi, ha detto, tra l’altro: “La vocazione, la vostra vocazione è desiderio di realizzare e incarnare il carisma indicato da un fondatore: S. Francesco, S. Giovanni Bosco, Padre Emilio Venturini, ecc.. In tante persone Dio pone semi di vocazione, ma spesso mancano i testimoni che concorrano a fecondare quel seme; ogni vocazione si richiama all’amore di Dio. La festa di oggi è festa degli incontri che stanno all’origine della nostra vocazione, come degli incontri narrati nei Vangeli: incontro con Simeone, con Maria e Giuseppe, incontro con Dio. Simeone tiene tra le braccia il Bambino come un padre; incontro con la profezia. E anche nelle vostre Case, gli incontri con la comunità sono animati dallo Spirito. Gli stessi vostri incontri che vi hanno portato a realizzare la vostra vocazione hanno alla base il Bambino e lo Spirito. Con la nostra vita anche noi diamo gloria a quel Bambino “Luce che illumina le genti e gloria del popolo d’Israele”, speranza dell’umanità, fonte e origine della nostra chiamata. La vita consacrata è soprattutto incontro con Gesù: Egli ci viene incontro nella Chiesa attraverso un carisma e grazie a un testimone che brilla per la sua testimonianza. E il frutto di questi incontri è la gioia: gioia non superficiale, bensì gioia che emana dal cuore e che può comporsi anche con le prove della vita; gioia di sentirci aperti alla volontà di Dio e al servizio ai nostri fratelli, affinché il carisma possa essere sempre vivo nella nostra vita e tutti quelli che incontriamo possano sentirsi invogliati ad andare verso Gesù.

Tutto questo (vocazione, incontro, gioia) può dare senso alla vita di ogni uomo e di ogni donna.”

(GM)