Pastorale giovanile - Giovani di Chioggia e Padova insieme

Il ritrovo dopo la GMG

La Gmg non è solo un evento, infatti, può diventare una buona occasione di ripartenza.

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È la scelta che ha fatto la nostra Diocesi a partire dall’arrivo del Vescovo Giampaolo. Un intero anno pastorale ha preparato i giovani a vivere quest’esperienza ecclesiale, che fin dal suo ritorno sta iniziando a dare qualche buon segno. I giovani del “pacchetto” completo hanno vissuto un primo incontro presso le piscine Lungomare per vedere le foto, ritrovarsi e così lanciare qualche spunto per il nuovo anno pastorale.

Ma l’occasione più bella è stata la proposta fatta dalla Diocesi di Padova nel mese di giugno di vivere il ritrovo post GMG delle due diocesi, proprio nella nostra città. E così sabato e domenica 23-24 settembre circa 250 giovani hanno portato il “chiasso giovanile”, come diceva San Giovanni Paolo II, in alcuni dei gioielli più belli della nostra città.

Dopo un primo momento di accoglienza in Campo Duomo con il saluto del sindaco Armelao e del vescovo Giampaolo, sono iniziate le attività formative, divise per età presso le chiese di San Francesco, SS. Trinità e S. Caterina. Incontri, testimonianze che, partendo dalla semplice condivisione di come si è vissuta la GMG, hanno accompagnato i giovani a riflettere su temi come gli imprevisti della vita, la fatica dell’accettare la malattia e il dolore nella propria vita, ma anche la difficoltà del credere, del lasciarsi incontrare dal Signore.

Ed ecco due appuntamenti spirituali forti: la Veglia di sabato sera presso la chiesa di Ognissanti a Pellestrina e la S. Messa in Cattedrale la domenica mattina. Il Vescovo commentando nuovamente il Magnificat, ma collocandolo dopo l’esperienza della GMG, ha ricordato che il Signore continua a chiamare, ha chiamato la Vergine Maria che non è stata trovata impreparata, ma la sua fede l’ha portata a vivere tre sguardi: lo sguardo su di sé, per sentire che il Signore guarda l’umiltà, la disponibilità dei suoi figli; lo sguardo verso la storia, “d’ora in poi tutte le generazioni la chiameranno beata”: è lo sguardo che vede lontano, che si lascia condurre fino in fondo; infine lo sguardo sull’umanità a partire dal Popolo eletto “Per Abramo e la sua discendenza per sempre”: Dio continuerà ad essere fedele alla sua alleanza stretta con l’umanità.

Così, alla domenica, commentando la parabola degli operai dell’ultima ora, il Vescovo ha ricordato che Dio non si stanca di chiamare, vuole che tutti, anche per solo un istante, si sentato utili, si sentano di essere stati chiamati per un lavoro. Per questo Egli “non è un Dio giusto, ma generoso, non è un Dio che paga, ma un Dio che dona”. È il senso suggerito dal profeta Isaia, che riporta l’oracolo divino “i mie pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie”.

Grande soddisfazione è stata espressa dai direttori dei due uffici di pastorale giovanile e dalle rispettive Équipe di Padova e Chioggia. È stato un segno bello: due Chiese sorelle che si uniscono per vivere un momento importante di ripartenza per l’anno nuovo: una Chiesa “grande”, consolidata, ricca di esperienze ed occasioni; una più “fragile”, più limitata. Eppure entrambe hanno dato tanto reciprocamente: l’accoglienza familiare di Chioggia che ha aperto le sue porte, il clima generoso, il Seminario, l’oratorio Salesiano, l’unità pastorale di Pellestrina, il polo culturale, l’amministrazione comunale, una sinergia per mostrare il volto di una Chiesa familiare. Dal canto suo la Chiesa di Padova ci ha fatto provare l’ebbrezza di vedere le nostre chiese piene di giovani in cammino.

Continuiamo a Sognare, o meglio continuiamo a lavorare insieme, pregando perché, come successe a Natanaele, i nostri giovani riescano a percepire lo sguardo amante, benevolo del Signore, che li chiama a compiere grandi cose!

Don Yacopo