Comprendere la Bibbia

La rivelazione e il suo divenire Scrittura

Rivelazione e Sacra Scrittura I

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Nel parlare quotidiano utilizziamo modi di dire ed espressioni che adattano o citano situazioni, personaggi ed espressioni bibliche. Se un papà dice che Antonio è il suo beniamino, intende dire che è il suo prediletto; Beniamino, infatti, era il figlio prediletto del patriarca Giacobbe. Tutti sanno che un traditore viene definito un Giuda; che Babele è sinonimo di grande confusione; che apocalisse significa evento catastrofico; che fare il Cireneo significa portare pesi o responsabilità di altri; che essere come Tommaso significa essere incredulo. L’espressione leggere il Levitico a qualcuno (= rimproverare qualcuno) risale all’omonimo libro dell’AT che contiene numerose regole cultuali e giuridiche. Anche l’espressione sinistro (per incidente) e guardare con occhio sinistro (nel senso di malevolo) ha una derivazione biblica: nella Bibbia la “sinistra” è il lato debole e sfortunato.

Il nostro attuale modo di parlare, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, è ricco di influssi biblici. Questo non deve stupire, la Bibbia è il libro più tradotto della letteratura mondiale anche se resta da dimostrare che sia il più letto. Il fatto certo è che non rientra fra gli scritti facilmente comprensibili. Questa è una delle ragioni che contribuiscono a far sì che con la Bibbia si dimostri tutto e il contrario di tutto, dal libero amore alla legittimità di disporre a piene mani del patrimonio altrui. Alcuni esempi. Nel libro della Genesi (16,2-3) l’unione di Abramo con Agar – la schiava della moglie – non viene in alcun modo condannata. Qualcuno potrebbe dedurre da questo passo il diritto al libero amore o alla poligamia o addirittura al prestito del grembo materno; ma questo solo se non conosce il diritto orientale antico che prevedeva che la moglie sterile potesse concedere la propria schiava al marito. In questo caso i figli della schiava venivano considerati figli legittimi dei consorti. Nella parabola dell’amministratore scaltro (Lc 16,1-8), il confronto non sta nell’imbroglio ma nell’astuzia dell’amministratore in questione. Gesù intende dire: nelle cose di Dio dovrete essere altrettanto astuti quanto costui; la parabola, quindi, non può e non deve essere letta come una legittimazione del furto da parte di Gesù! Dinanzi alla pagina biblica si deve sempre cercare di individuare l’intenzione perseguita dall’autore e non proiettare la propria opinione sul testo.

La Bibbia viene definita parola di Dio. Non è sbagliato ma neanche del tutto esatto, perché Dio ha parlato all’uomo molto tempo prima che le sue parole fossero scritte. Dio si rivela ad Abramo, a Mosè, […]. Questi eventi vengono trasmessi per secoli oralmente, solo più tardi vengono messi per scritto. Dio si rivela in Gesù, ma è solo trent’anni dopo la sua morte e risurrezione che Marco raccoglie i racconti e le tradizioni che lo riguardano e li compone in un vangelo. Fra l’evento della rivelazione e il suo divenire Scrittura intercorre un periodo più o meno lungo. Questo significa che la Sacra Scrittura è parola di Dio ma in quanto contiene la parola di Dio (una parola pronunciata in genere molto tempo prima). Questa distinzione può sembrare cavillosa, ma è di grande importanza per la corretta comprensione della Bibbia, perché ci aiuta a capire che la Rivelazione e il suo divenire Scrittura sono calati nella storia, e che in qualche modo sono da essa condizionati. Se si legge la Bibbia astraendo dal contesto storico, sociale e culturale che l’ha prodotta si cade nel letteralismo, nel fondamentalismo, si riduce la parola di Dio a una semplice somma di proposizioni e si corre il serio pericolo di far dire al testo ciò che non intende affatto dire. Ad esempio, il risultato della lettura della Bibbia dei Testimoni di Geova è spesso l’opposto del valore inteso dalla Bibbia stessa. Nel mondo biblico non toccare il sangue è un invito a difendere la vita simboleggiata nel sangue, è quindi infedeltà al senso del testo proibire la trasfusione del sangue, perché in questo modo si perde una vita. Poiché la Rivelazione e il suo divenire Scrittura sono avvenuti all’interno della storia, ne segue che furono entrambi storicamente condizionati.

Gastone Boscolo