Sguardo Pastorale

La vita consacrata

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Il prossimo 2 febbraio celebreremo la Giornata per la Vita Consacrata nella festa liturgica della Presentazione del Signore al tempio. In questo secondo anno di ascolto sinodale, il vescovo ci invita a riflettere in maniera più puntuale anche sulla realtà della vita consacrata nella nostra diocesi, con queste parole: «I consacrati e le consacrate sono una risorsa preziosa. Alcuni fanno un servizio educativo importantissimo laddove gestiscono oratori e scuole, ma dedicano anche tempo ai malati, alle necessità della parrocchia, all’ascolto delle persone. Molte comunità religiose sono state chiuse in questi anni, lavoriamo perché non succeda ancora facendo tutto quello che è nelle nostre possibilità e dando spazio a loro perché sentano che la loro presenza è importante» (terzo punto del terzo cantiere).

Potremmo provare a raccontarci, nei gruppi di ascolto parrocchiali (lo faremo sicuramente nell’incontro diocesano programmato per il prossimo 12 febbraio per catechisti, animatori della liturgia e volontari della carità), cosa conosciamo della realtà della vita consacrata in se stessa e come nella nostra diocesi, quali esperienze abbiamo da raccontare, e chiederci quali sono gli spazi esistenziali e pastorali nei quali la vita consacrata potrebbe essere pienamente valorizzata. Provo a spendere al proposito qualche riga partendo dall’esperienza comune e da quella personale.

Quando sentiamo parlare di Vita Consacrata subito ci vengono in mente tutte quelle persone che appartengono a qualche Istituto o Congregazione religiosa (emblematicamente, come stigmatizzato nella parlata popolare, ai “frati e alle suore”). Ma la realtà della Vita Consacrata è molto più ampia e variegata: molti sono i doni e i frutti che lo Spirito Santo ha concesso nella storia della cristianità e nella vita della Chiesa. Personalmente penso a quel frate cappuccino e a quella suora, Serva di Maria Addolorata, che ci sono stati nella mia vita. I molti per me hanno il volto di questi due e penso a delle persone innamorate di Cristo e appassionate della Chiesa. Poi ho conosciuto molti altri religiosi e laici consacrati che mi hanno confermato questa tensione forte della loro vita.

Quindi: cosa conosco della Vita Consacrata? Conosco l’amore per Cristo e la passione per la Chiesa. È la traduzione di quel “darsi totalmente a Dio amato sopra ogni cosa” in modo tale che la perfezione della carità nel servizio del Regno di Dio diventa segno luminoso nella Chiesa, spendendosi per l’edificazione della Chiesa e la salvezza del mondo.

Quali sono, allora, gli spazi esistenziali e pastorali in cui valorizzare la vita consacrata? Nella Chiesa e nella nostra società, nel mondo, c’è sete di passione per il Vangelo testimoniato: ogni spazio che ha bisogno di essere toccato da una presenza appassionata è lo spazio della Vita Consacrata. Questa idea sicuramente ci interpella sul reale potenziale della Vita Consacrata nella vita delle nostre parrocchie, quanto ancora dobbiamo e possiamo valorizzare.

Don Simone Zocca

Delegato della Pastorale