Comprendere la Bibbia - 106

La “Storicità” dei Vangeli

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In passato, per provare il valore storico dei vangeli, si portava un argomento fondato su due grandi capisaldi: la conoscenza dei fatti e la veracità degli autori dei vangeli. Matteo, Marco, Luca e Giovanni, si diceva, sono persone che hanno conosciuto da vicino i fatti di cui parlano, e quindi non hanno potuto sbagliarsi nel riferirli. Essi poi non avevano motivo per ingannare, erano persone sincere, che hanno dato la vita per testimoniare la verità delle loro affermazioni: sono dunque degni di fede.

La ricerca esegetica degli ultimi decenni ha fatto però emergere, a proposito della formazione dei vangeli, alcuni fatti che erano rimasti per molti secoli fuori dell’attenzione degli esegeti e degli apologisti. Questi fatti esigono un ripensamento dell’argomento tradizionale.

I vangeli sono un’opera che è passata attraverso un lungo processo di formazione, non sono una biografia scritta a tavolino, quasi che Matteo o Marco, verso l’anno 60-70, si siano chiusi in camera e, riandando con la memoria ai fatti di oltre trent’anni prima, abbiano scritto una vita di Gesù. Questo modo di vedere è contraddetto dal fatto che almeno due degli evangelisti (Luca e Marco) non hanno preso parte in prima persona alle vicende di Gesù, e quindi non potevano basarsi su ricordi personali. Ma anche gli altri vangeli non sono i ricordi privati degli evangelisti, quanto invece la sedimentazione della predicazione su Gesù fatta nelle prime comunità cristiane. La conclusione è ovvia: non ci fu una registrazione immediata dei detti e fatti di Gesù, ma per un periodo abbastanza lungo vennero ripetuti nelle comunità cristiane e raggruppati in vari modi prima di dar vita ai nostri vangeli scritti. Questo complica il quadro che si aveva fino a qualche decennio fa dell’autore, considerato un testimone oculare dei fatti che ha semplicemente trascritto con fedeltà quanto ricordava.

Un secondo fatto: la preistoria che sta dietro i vangeli è una preistoria orale. I vangeli sono il frutto della predicazione apostolica fatta a viva voce. Già Ireneo nel II sec. aveva affermato che il vangelo fu prima predicato e poi scritto, ma non ci si era mai chiesti quale influsso potesse avere avuto sul materiale evangelico il fatto che i detti e fatti di Gesù, prima di essere messi in iscritto, furono trasmessi a viva voce.

La parola parlata infatti si prende delle libertà rispetto a quella scritta. Avendo davanti un uditorio concreto, il predicatore tende a adattare ciò che deve dire alle capacità dell’uditorio, abbreviando o omettendo alcuni particolari, sviluppando qualche aspetto che non sembra essere stato ben compreso.
C’è un ultimo fatto che, noto anche questo fin dalle origini della Chiesa, è stato messo in luce solo in tempi recenti: i vangeli sono opera di credenti che cercano di persuadere e istruire altri. I vangeli sono scritti a partire dalla fede in Gesù risorto e Figlio di Dio; non sono documenti neutrali che registrano in modo freddo i fatti, ma scritti che provengono da persone che amano profondamente Gesù e sono schierate dalla sua parte.

Nella ricerca storica recente ci si è chiesti: è possibile, partendo da testimonianze di questo genere, ricavare dati storici criticamente validi? La scienza biblica si è trovata di fronte a un nuovo compito: ripensare l’argomento antico alla luce delle acquisizioni recenti. Un ripensamento fruttuoso: oggi possiamo affermare che, alla luce dei tre fatti sopra accennati, l’argomento classico fondato sulla conoscenza dei fatti e la veracità degli autori dei vangeli non solo rimane valido, ma offre una risposta pacificante agli interrogativi odierni.

Le acquisizioni della critica storica degli ultimi settant’anni non si oppongono alla fiducia tradizionale nel valore storico dei vangeli, ma aiutano a comprendere meglio questo valore, in maniera più ampia e rispondente ai vari aspetti di un problema così complesso. Vedremo – nelle prossime puntate della rubrica – come è possibile oggi mostrare il valore storico dei vangeli tenendo conto dei fatti suaccennati.

Gastone Boscolo