Un ricordo quotidiano

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TUTTI I FEDELI DEFUNTI

Il 2 novembre la commemorazione di chi ci ha preceduto

Un ricordo quotidiano

Mercoledì 2 novembre la Chiesa commemora i Fedeli defunti. A quanti sono morti “nel segno della Fede” la Chiesa, infatti, riserva un posto importante nella liturgia: vi è il ricordo quotidiano nella Messa, con il “memento” dei morti e nell’Ufficio divino. La commemorazione dei defunti, dovuta all’iniziativa dell’abate di Cluny, sant’Odilone, nel 998, non era del tutto nuova nella Chiesa, poiché ovunque si celebrava la festa di tutti i Santi e il giorno successivo era dedicato alla memoria di tutti i fedeli defunti. Ma il fatto che un migliaio di monasteri benedettini dipendessero da Cluny, sicuramente, ha favorito l’ampio diffondersi della commemorazione in molte parti dell’Europa settentrionale. Nel territorio di Chioggia il culto dei Morti è sempre stato particolarmente sentito dalla popolazione e anche ai giorni nostri grande è la frequenza alle sante Messe nel giorno di mercoledì, per il popolo “el mercore de le aneme”. Nella sera e nottata del 1° novembre, vigilia della Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti, nessuna barca da pesca osava avventurarsi in mare, forte la credenza che si sarebbero viste galleggiare nell’acqua miriadi di fiammelle, tante quante i pescatori scomparsi tra i flutti. La sera precedente la solennità di tutti i Santi, il 31 ottobre, invece, le donne di Chioggia non lavoravano di cucito.

C’era la convinzione che l’uso dell’ago avrebbe impedito agli “angioletti” – i bambini morti di pochi mesi se non di pochi giorni – di partecipare alla processione dei Santi in Paradiso. Sempre per i morti, le famiglie benestanti regalavano ai maestri dei loro figli una zucca baruca, una zucca di Chioggia, o del caffè, un sacchetto di zucchero e un “bosson de vino novèlo”, una bottiglia di vino novello, oltre ad una “piàdena de sùgoli”, una zuppiera contenente il budino di succo d’uva nera, con farina, cannella e cioccolato. Ricordiamo, infine, che in quasi tutte le chiese di Chioggia ci sono altari o altri segni propri che ricordano il culto dei Defunti. In particolare, è dedicato ai Fedeli Defunti in Cattedrale l’altare della Madonna del Carmine, anche per il “privilegio sabatino” assicurato dalla Vergine Maria al monaco beato Simone Stock, specialmente per i Suoi devoti. Nella vicina chiesa di San Francesco figura, invece, dedicato l’altare di san Nicola da Tolentino, con alla base del simulacro il bassorilievo con le anime del purgatorio. Parimenti nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea ap.lo, all’altare dell’Addolorata, si trova un artistico fregio dedicato alle anime purganti, alla base del settecentesco gruppo ligneo della B. M. V. Addolorata, dello scultore Antonio Chiesa, mentre nel santuario di san Domenico si trovano numerose “tolèle” – ex voto dipinti su legno – quasi tutte raffiguranti il Crocifisso con le anime dei trapassati. Passando alla chiesa di san Giacomo ap.lo osserviamo, infine, l’altare marmoreo che ricorda il culto dei Defunti e santa Maria Maddalena (vedi foto), oltre a numerose “tolèle” che riproducono, per lo più, la Madonna della Navicella con le anime purganti.

Giorgio Aldrighetti

Da Nuova Scintilla n.40 – 30 ottobre 2016