Una storia di chiamate

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I GIORNI

Una storia di chiamate

La seconda vocazione nasce in treno. È così per Madre Teresa, insegnante ammirata da alunne e colleghe del Collegio delle Suore di Loreto. Nel treno che la porta agli esercizi intravede gli sterminati sobborghi di Calcutta, il Signore le chiede di lasciare il convento per dedicarsi ai poveri più poveri. Qualche anno dopo è la volta di don Giussani, in treno da Milano a Rimini, percepisce come una ferita la drammatica ignoranza religiosa dei giovani studenti; molla l’insegnamento della teologia e scende a valle, tra gli studenti di Milano. La vita ricomincia a scorrere su un binario più alto. Dio ritesse da capo la filatura gettando nuove sementi e accompagnandole nel fiorire dei giorni. Incrociando i santi del calendario intravvediamo chiamate e constatiamo opere nelle quali Dio si muove senza alcuna collaborazione previa da parte dell’uomo. Da dove prende spunto Dio quando nasce Maria di Nazaret, e prima ancora quando viene concepita immacolata? Quale ‘sì’ ha prevenuto la sua pienezza di grazia? Un’immensa azione di elezione e di gratuità attraversa i secoli. Il Vangelo dice: “Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici…”. Proprio loro, dopo aver consultato il Padre celeste in un’intera notte di preghiera! Ci guardiamo intorno e ci domandiamo: Perché quello e quell’altro? E infine: perché me? Forse molte storie di vocazione non si manifestano in grandi opere esteriori, ma camminano sotterranee in vicoli nascosti: santità segrete che fermentano la terra.

Altre chiamate rimangono sentieri interrotti, disegni appena abbozzati, fuochi subito spenti, perché la libera scelta di Dio si frantuma sul muro dei no, o viene intercettata dalla sassaiola di cento alibi. Se si pensa a quanti chicchi nascono da una sola semente, a quanta vita sgorga da un rigagnolo d’acqua, si rimane presi dallo stesso stupore che ci prende guardando un bimbo appena nato. Il vento di Dio soffia sui rami degli alberi che ricoprono la foresta dell’umana libertà. La prima chiamata e la seconda e quelle che seguono ci intercettano in nuovi passaggi della vita, aprono sentieri e canali che vanno a percorrere la terra in tutti i tempi dell’anno.

Settembre è un mese buono, con i suoi nuovi inizi: riapertura di luoghi di lavoro, chiamate di insegnanti e studenti, ripresa della vita di seminari e conventi. Il Signore chiama medici e scienziati, amministratori e politici, padri e madri e maestri, sacerdoti e monaci e monache, missionari e testimoni. Che cosa potrà ancora succedere – a noi e al mondo – se ancora la sua chiamata incrocia nuovi sì, come per i padri e le madri nella fede che ci hanno preceduto?

don Angelo

Da Nuova Scintilla n.34 – 18 settembre 2016