Il vescovo ai suoi preti

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Nella seconda parte della mattinata di Ritiro dei preti della Diocesi, giovedì 20 febbraio a Rosolina, è intervenuto il vescovo Giampaolo. In piedi davanti alla cattedra ha guardato i 55 preti che aveva davanti, diocesani e religiosi e, con tono colloquiale e nello stesso tempo preciso, ha espresso i suoi pensieri di Padre e Pastore.

E’ la prima occasione in cui ci siamo tutti e penso sia giusto che ci guardiamo negli occhi e ci diciamo che vogliamo camminare insieme. E’ significativo che il contesto sia quello di un Ritiro, davanti a Colui che è la ragione della nostra vita:Li chiamò perché stessero con Lui”. Tutto per noi parte da questa relazione e sempre dobbiamo ritornare qui. Possiamo fare ragionamenti, programmi, strategie pastorali; possiamo discutere e soffrire per mille motivi. Ma poi davanti al Signore i conti tornano, i fatti possono trovare un loro senso, gli errori trovano il perdono, le gioie e le umiliazioni un senso. Anche le fatiche pastorali, il Seminario vuoto, il futuro pieno di domande: nella relazione con Lui i conti tornano anche quando sono in perdita. Da quando sono diventato Rettore, ho sempre custodito questi due fuochi che mi erano stati indicati dal vescovo Antonio Mattiazzo: i preti come uomini di Dio e uomini di relazione. Oggi li consegno a ciascuno di voi.

-L’invito che faccio a voi è di custodire, cercare, coltivare questa relazione personale, intima, calda, nutriente con Dio. Ce lo ricordava il Vangelo di oggi: “Chi sono io per te?”

Relazioni, tra noi e col popolo santo di Dio: siamo un piccolo gruppo, ci conosciamo, ci guardiamo, giriamo nello stesso piccolo territorio. In Consiglio presbiterale emergeva qualche fatica e nello stesso tempo la stima, il rispetto, il sostegno. La prima lettura di ieri (Gc 1, 19-22): “Ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare; lento all’ira… i piccoli o grandi risentimenti! Liberatevi dalla malizia (dall’ ”eccesso di malizia”): stiamo tutti cercando il bene; mettete in pratica, non siate solo ascoltatori; frenate la lingua.”

Sono tra voi da 15 giorni. Vi rinvio all’omelia di inizio ministero. Sono sereno, il Signore mi sta donando pace, accoglienza calda, ho voglia di lavorare. Sento prioritario il conoscervi e stringere con voi il patto della fiducia, della stima, della libertà. Mi rendo conto che tante questioni sono complesse: età avanzata, numero dei preti, la realtà di un territorio (alcuni di voi l’hanno percorso e abitato tutto), la fatica di esaudire aspettative e desideri, sensibilità diverse, storie belle e storie complesse, pastorale legata a forme tradizionali che portano con sé ricchezza, ma anche uno status quo che ha ingessato il Vangelo. A volte questa domanda è risuonata in me: “Signore, abbiamo solo pochi pani e pochi pesci, cosa possiamo fare?” Poi, anche per me …i conti tornano.

Cosa vorrei fare in questi mesi? Tutti vogliono un primo contatto con il vescovo ed è giusto che ci sia: ho già incontrato quattro vicariati su cinque, la settimana prossima quello di Cavarzere. Desidero incontri personali con i preti, venendo a trovarvi là dove svolgete il vostro ministero. Un tempo di ascolto: “Pronti ad ascoltare, lenti a parlare”. E’ il mio ascolto però anche il vostro, l’uno dell’altro; ad esempio, appunto nei vicariati: ascolto affettuoso, empatico, spirituale… evitando la tentazione di mettere il punto fermo. Un tempo di discernimento, senza la pretesa di nessuna programmazione, ma per mettere a fuoco i primi passi, piccoli passi: “Non bisogna avere tutto chiaro per partire. La luce viene camminando”.

Abbiamo davanti i 4 giovedì di maggio dove possiamo far convergere il mio ascolto, l’ascolto reciproco, l’ascolto del Sinodo, e soprattutto l’ascolto della Parola e di papa Francesco. Grazie per un rapportarvi con me genuino. Vocazioni, lo ripeterò spesso: dobbiamo pregare, crederci e sentire ciascuno ‘come mio’ il problema, osare una proposta …a quel giovane. Pensando alla “donna delle briciole”, la donna sirofenicia del Vangelo, sappiamo che Chioggia è una realtà piccola: Signore, a noi bastano le briciole!

+ Giampaolo Dianin

Rosolina
17-02-2022