Chioggia – i presepi

Basilica di San Giacomo, Salesiani, San Pietro di Cavarzere

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Quest’anno il Gruppo amici del presepio, che da 48 anni opera nella basilica minore pontificia di san Giacomo ap.lo, ha voluto presentare una mostra di presepi artistici che si possono ammirare sopra i vari altari della chiesa, oltre a quello più grande (vedi foto), frutto di tanti anni di lavoro e passione: La mostra é visitabile dal 15 dicembre al 10 gennaio 2025. Con l’occasione si ricorda che il Natale è il mistero dell’Incarnazione, il secondo dei misteri principali del cristianesimo, dopo quello di Dio, Uno e Trino. Misteri opposti, ma profondamente misteri, nel senso che se ne possono affermare l’esistenza per fede, ma senza alcuna possibilità di conoscerli e dimostrarli razionalmente. Sono misteri in sé e per sé! Natale è il mistero che tiene vivo il dono divino, perché l’uomo possa “indiarsi”, “diventare simile a Dio”. Cristo, infatti, secondo Giovanni Duns Scoto, è il “Summum Opus Dei”, il Capolavoro di Dio, il Massimo dono di Dio, che tiene legato l’uomo alla sua origine cristica e, quindi, a Dio. Il Natale cristiano è veramente un mistero di fede!

Giorgio A.

Il Gruppo “Amici del presepio Ildebrando Sartori” dell’oratorio salesiano di Chioggia, nell’imminenza dell’anno giubilare 2025, dedicato alla riconciliazione, alla conversione e al rinnovamento spirituale, con mesi di paziente lavoro, ha curato un singolare presepe. Nell’artistico manufatto, si possono così ammirare due processioni, con i pellegrini, una fatta da papa Francesco, pastore della chiesa universale, l’altra da don Bosco, il santo dei giovani, che si recano in pellegrinaggio alla greppia della Natività (vedi foto). “Peregrinantes in Spem”, pellegrini di speranza, è il motto del logo dell’anno giubilare, che così viene felicemente evidenziato nel particolare presepe. Nella chiesa di Maria Ss.ma Ausiliatrice si può ammirare tale stupenda rappresentazione della Natività da domenica 15 dicembre a domenica 19 gennaio 2025.

G. Aldrighetti

Anche quest’anno, entrando nella chiesa di San Pietro di Cavarzere, l’attenzione è subito attratta dal bellissimo presepio allestito da un gruppo di artisti, perché così è giusto definirli, testati ormai da anni: Pietro, Giovanni, Ennia, Nicola, Andrea, Matteo e il piccolo Filippo. Sono riusciti a riprodurre un frammento di Palestina, con dovizia di particolari: il suolo arido, tipico di quella regione, la vegetazione brulla, un paesaggio povero, popolato da pastori, quasi a indicare lo scenario dei valori evangelici quali povertà, umiltà, fraternità, solidarietà, in contrapposizione con gli pseudo valori della nostra società incentrati sull’avere e non sull’essere. Al centro la grotta della Natività circondata da abitazioni piene di vita e di luce, a significare la luce irradiata dal nuovo nato. La centralità della grotta e i pastori che si dirigono verso di essa riportano alle parole di Gesù “attirerò tutti a me” e questa attrazione indica la fecondità della sua nascita, morte e risurrezione. Il messaggio, lanciato da questa bellissima opera voglia essere per noi e per tutti un’attualizzazione di quel mistero che ha cambiato le sorti dell’umanità! Un plauso a questi straordinari volontari che, ancora una volta arricchiscono la nostra comunità con la loro maestria e un grazie all’instancabile Don Mario, sempre guida sicura.

G. Andreotti