125 anni di presenza in città

Salesiani di Chioggia - Le origini

Facebooktwitterpinterestmail

Il primo documento scritto rimasto che ci parla dell’intenzione di chiamare i Salesiani a Chioggia risale all’anno della morte di Don Bosco: una lettera del 14.03.1888 del sacerdote Vincenzo Nordio, chioggiotto, che abitava a Venezia da circa 40 anni. Attraverso di lui, la signora Giustina Furlan, che sarà la prima sostenitrice dell’Opera Salesiana di Chioggia, espresse al vescovo Ludovico Marangoni il desiderio di fondare l’Istituto Salesiano. Le intenzioni della signora Furlan sono descritte in una lettera scritta per Don Rua, primo successore di Don Bosco, dal vescovo stesso in data 8 maggio 1894: “Una piaga delle più deplorevoli contrista questa infelice città. Un gran numero di fanciulli di varia età sta tutto il giorno nelle nostre vie in preda all’ozio, al vizio, alla demoralizzazione. Impotenti i genitori a dar loro una educazione per mancanza di mezzi o per l’età o per l’ignoranza, non essendo capaci questi giovani ad apprendere l’arte, un mestiere per guadagnarsi di che vivere, vengono dai propri parenti, lungo la giornata, messi sulla strada per evitare la noia delle molestie loro e delle loro indisciplinatezze. Ed ecco che inesperti della vita, mancanti di religiosa istruzione, trovano una scuola di vizio e corruzione, operano il male quasi senza conoscerlo, e danno l’arduo contributo alla classe dei ladri e degli scostumati. Così sono da fanciulli, così restano da adulti, con tanto disdoro della religione e della società. Il mio clero fa tutto quello che può per migliorare la vita di questi sventurati: vuoi la perversità dei tempi, vuoi la mancanza di mezzi, vuoi la niuna cura delle famiglie (sarebbe da ringraziare Dio se in molte di esse non trovassero la prima origine dei loro mali), vuoi il gran numero di questi ragazzi abbandonati: è certo che alcune di queste cause o tutte insieme influiscono ad isterilire le fatiche dei miei ottimi preti. Fu una provvidenza che Dio ispirasse ad un caritatevole nostro sacerdote defunto, a pensare al bene religioso e morale della sua patria”. Il sacerdote era don Giusto Furlan, zio della signora Giustina, che compie una visita presso il Superiore dei Salesiani, Don Rua, portandogli la lettera del vescovo Marangoni che spiegava ancora alcune cose. “La signora Giustina Furlan era venuta alla nobile determinazione di giovare a questi giovani più sventurati che cattivi, per il desiderio e la volontà dello zio. Con la sostanza lasciatole dallo zio desidera fondare un istituto di Salesiani qui a Chioggia, i quali abbiano a raccogliere quanti più si può di questa gioventù abbandonata ed istruirla nella religione e nei primi rudimenti delle lettere per poterli avviare a qualche arte onesta e proficua. Io la prego di accondiscendere alle istanze di questa nobile signora che consacra tutte le sue fatiche e le sue sostanze al bene della religione e della umanità. La prego a consolare questa città con la presenza dei suoi figli i M.M. R.R. Salesiani”.
Il 5 giugno 1894 la signora Giustina, dopo la visita a don Rua, scrive da Venezia al vescovo: “… In linea di massima sarebbe accettato il progetto, escludendo le officine professionali, tenendosi invece strettamente alla cultura religiosa morale per intanto”.
Lo scambio di lettere e la visita a Chioggia dell’Ispettore veneto dei Salesiani permisero di posare la prima pietra dell’Oratorio. Non mancarono difficoltà per l’acquisto degli Squeretti Nordio, area destinata all’Istituto, ma finalmente nel 1899 i Salesiani iniziarono la loro azione educativa. È bello “sognare” che l’inaugurazione dell’Istituto Salesiano Clodiense sia avvenuto proprio l’8 dicembre, data molto significativa del Carisma di Don Bosco che sempre pregava: “Da mihi animas, coetera tolle” – “Mi interessano le persone, non il resto”.

Pia Donaggio