Come tante altre iniziative e intuizioni al servizio della gente, e in particolare, dei piccoli e dei poveri (ad es. gli ospedali, le mense, la scuola stessa o l’attività estiva…), anche quella del “doposcuola” è partita dall’ambiente ecclesiale, spesso promossa direttamente dai sacerdoti con la collaborazione di laici consapevoli e generosi. Non mancano anche nella nostra diocesi di Chioggia esperienze del genere, in cui giovani e adulti si mettono a disposizione dei più piccoli per aiutarli a “fare le lezioni” o a studiare in modo più produttivo, sollecitati da un sacerdote o inseriti in un’associazione, solitamente di ispirazione cristiana. Val la pena ricordare quelle, ormai consolidate alcune da anni, in collegamento anche con l’estate ragazzi o il grest: ciò avviene, ad esempio, o è avvenuto, a Pellestrina, a Taglio di Po, a S. Matino presso i Salesiani di Chioggia e di Porto Viro e altrove. Si tratta di una sensibilità che corrisponde alla cura e all’attenzione verso tutti i bambini e i ragazzi, specialmente quelli con maggiori difficoltà o con un ambiente familiare meno favorevole, che faticano a seguire agevolmente il percorso scolastico, o anche semplicemente che progrediscono meglio nell’apprendimento con guide esperte o trovandosi insieme con gli amici. Potrebbe sembrare un’attività secondaria o marginale di fronte ad altre urgenze o ad altre proposte più coinvolgenti e aggreganti. Ma denota invece, anche questa, uno spirito ecclesiale e una propensione sociale di grande valore. Aiutare i piccoli o gli adolescenti a crescere nella conoscenza, attraverso una presenza costante e programmata è sicuramente un’opera meritoria. Non di rado lo fa direttamente e personalmente anche qualche sacerdote, ovviamente sempre a titolo gratuito. Anche questo è un servizio alla gente: per la duttilità e la inventiva che caratterizza anche questa pratica è il caso di sostenere i nostri sacerdoti, che si dedicano, oltre che agli impegni specificamente sacramentali e pastorali, a numerose altre incombenze per il bene delle comunità che sono loro affidate. Cogliamo, dunque, l’occasione di ricordare la possibilità di contribuire al sostentamento dei sacerdoti attraverso le erogazioni liberali, detraibili dalla dichiarazione dei redditi, che vanno a liberare parte dell’8xMille da destinare invece ad altre necessità della Chiesa, della pastorale, della carità o delle missioni.
Vito