Mettersi alla scuola del Vangelo

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CATECHESI E COMUNITA’

Il Mercoledì delle Ceneri ha aperto il tempo sempre nuovo della Quaresima

Mettersi alla scuola del Vangelo

Con il Rito dell’imposizione delle Ceneri è iniziato, mercoledì scorso, il tempo della Quaresima.

Il Rito, in tante parrocchie, ha sostituito il normale incontro di catechesi nella settimana che vedeva anche la ripresa scolastica dopo alcuni giorni di vacanza per il carnevale.

Questo contributo, pertanto, vuole aiutare in modo particolare i catechisti dei ragazzi della Iniziazione Cristiana a dialogare con i ragazzi stessi, ma anche con i loro genitori sul significato di questa nuova stagione dell’anno liturgico che è la Quaresima.

Entrare in Quaresima non vuol dire stare a pane e acqua, avere una faccia da funerale e compiere cose impossibili. Ci viene domandato di convertirci per ritrovare noi stessi, mettendoci alla scuola del Vangelo. Il cammino di Quaresima è un dono di Dio in quanto ci offre l’occasione di individuare il posto che gli spetta nella nostra vita. È un tempo favorevole, quindi, per rinnovarsi nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e nei fratelli che ci sono affidati.

Papa Francesco ci ricorda, nel suo messaggio dal titolo “Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti” (Mt 24,12), che per prepararci alla Pasqua “la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, “segno sacramentale della nostra conversione”, che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita”.

Il dialogo sulla Quaresima, ci porta anche a suggerire delle indicazioni concrete riguardanti, come le definisce il Papa “il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno”. Tre passaggi, cioè, fondamentali per addentrarci nella strada della conversione.

L’elemosina ci ricorda che non si è veramente aperti a Dio se ci si chiude ai fratelli. Pensare a qualche gesto di carità, ad una visita ad una persona sola, anziana o ammalata, ecc…;

La preghiera tiene desta la nostra relazione con Dio per renderla viva e fedele. Ci aiuta a “condire” quello che facciamo perché il nostro vivere sia più saporito e il nostro agire spinto da una forza che viene dall’Alto e che ci fa superare tante difficoltà. Valorizzare qualche incontro di preghiera a partire dal Vangelo ascoltato in chiesa la domenica precedente, un incontro costruito con i ragazzi stessi e condiviso con i genitori, non è un sottrarre il tempo alla catechesi ma un gustare di più e meglio il valore della preghiera.

Il digiuno ci aiuta ad avvertire quella fame più nascosta e più essenziale che riguarda Dio, la sua Parola, la sua presenza. È il rinunciare ad alcune cose per capire il vero valore dei gesti che facciamo e per chiederci chi e che cosa è davvero importante nella nostra vita. A che cosa teniamo davvero. Allora rinunciare a un po’ del “mio” tempo per aiutare i genitori o fare contento qualche amico, fare a meno di ghiottonerie varie per dare il ricavato, anche se poco, a chi ha bisogno, sottrarre un po’ di tempo alla televisione, ai videogiochi, al computer per dedicarlo a pensare, a pregare, a stare insieme agli altri nell’amicizia è quello che ci chiede la Quaresima; non per farci soffrire inutilmente, ma per farci scoprire quali sono le sorgenti vere della gioia.

La parola “conversione” che il ragazzo sentirà spesso durante questo tempo diventa così un movimento continuo, uno sforzo quotidiano per raddrizzare, per riportare in carreggiata, per orientare verso Dio il corso della nostra vita.

I testi del Catechismo possono diventare un ottimo strumento per guidare, ampliare il nostro dialogo sulla Quaresima.

In particolare sono utili i riferimenti che possiamo trovare in:

– “Io sono con voi” nella quinta Unità, “Gesù muore e risorge per noi”;

– “Venite con me” nella sesta Unità, “Non c’è amore più grande”;

– “Sarete miei testimoni” nella seconda Unità, “Sulla via di Gesù”;

– “Vi ho chiamato amici” nella seconda Unità, “Venite e vedrete”.

– Il 2° Catechismo dei Giovani, “Venite e vedrete”, al capitolo 6° e in particolare il 6.4.;

– il Catechismo degli Adulti, “La Verità vi farà liberi”, in particolare i numeri 184 e 932.

L’augurio è che sia veramente per tutti noi, piccoli e grandi, un fecondo periodo per la vita spirituale, in cammino verso la Pasqua.

don Danilo Marin 

Nuova Scintilla n.7 – 18 febbraio 2018