Testimonianza di uno dei salesiani neoprofessi

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Anche oggi l’amore di Dio può riempire la vita dei giovani

Testimonianza di uno dei salesiani neoprofessi

Domenica 3 settembre (come già riferito nel numero precedente del settimanale, ndr) presso la splendida Cattedrale di Chioggia, tre Salesiani e due Figlie di Maria Ausiliatrice del Triveneto (Davide Moretto originario di Taglio di Po, Davide Perosa di San Donà di Piave, Piero Pietrobelli di Schio, tutti e tre entranti al terzo anno di teologia presso lo studentato di Torino Crocetta; suor Serena Nalotto di Due Carrare, operante a Montebelluna, e suor Valentina Rech di Montebelluna, di casa a Conegliano Collegio Immacolata) sono diventati, rispettivamente, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice per sempre con la professione religiosa perpetua emessa nelle mani gli uni di don Stefano Martoglio SDB, Consigliere generale per la Regione Mediterranea (Italia, Medio Oriente, Spagna, Portogallo), le altre di suor Palmira De Fortunati FMA, Ispettrice del Triveneto. La celebrazione eucaristica, al cui interno si è svolto per entrambi, salesiani e suore, il rito della professione perpetua, è stata presieduta dallo stesso don Martoglio ed è stata concelebrata dall’Ispettore don Roberto Dal Molin, dal vicario generale della diocesi mons. Francesco Zenna, a esprimere l’accoglienza, la vicinanza e la partecipazione della Chiesa locale, e da una sessantina di sacerdoti salesiani e non solo.

Si è trattato di un evento di grande rilevanza, innanzitutto per le ispettorie dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Triveneto, ma anche per l’opera salesiana di Chioggia e per la città. Erano 18 anni che i salesiani non celebravano un evento come una professione perpetua o un’ordinazione sacerdotale a Chioggia (l’ultima volta fu la professione perpetua del chioggiotto Raffaele Penzo nel 1999, anno del centenario della fondazione dell’opera). Grande è stato il concorso di popolo, con la Cattedrale che era davvero gremita; notevole, soprattutto, è stato il clima di raccoglimento, di preghiera e di partecipazione al dono per sempre di tutta la vita al Signore da parte di questi cinque giovani, chiamati a seguire la via evangelica tracciata da don Bosco e da Madre Mazzarello, da parte dei tanti giovani, amici, parenti e conoscenti presenti. La celebrazione, animata egregiamente, tra le altre cose, da un coro di giovani di varie provenienze diretto dal salesiano cantautore e artista don Gilberto Driussi, è stata dunque bella, ben vissuta e festosa. La festa è poi proseguita nell’oratorio di Calle don Bosco con un ricco buffet accompagnato da musica e animazione, ben organizzato e condotto da un buon numero di generosi volontari e salesiani cooperatori coordinati da don Marco Favero, in cui i convenuti hanno potuto intrattenersi con i neoprofessi, salutandoli ed esprimendo loro anche personalmente l’affetto e la vicinanza.

Una giornata, in conclusione, che davvero ha testimoniato ai presenti, ai giovani in particolare, che, come recitano le Costituzioni Salesiane all’articolo 62, “Dio esiste e il suo amore può colmare una vita”.

Davide Perosa

Da Nuova Scintilla n.36 – 24 settembre 2017