Un tesoro lungo tre anni

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OSSERVATORIO DEL GIUBILEO

ASSEMBLEA PASTORALE E GIUBILEO. L’impegno della Visita pastorale

Un tesoro lungo tre anni

Nel breve volgere di 15 giorni ho avuto il privilegio di essere testimone della nascita, della crescita e della maturazione del programma pastorale della Diocesi per il prossimo triennio.

Il vescovo Adriano, dopo il suo personale discernimento, ha presentato il 23 settembre al Consiglio Pastorale Diocesano la bozza della sua proposta, che il Consiglio ha valutato, commentato, incoraggiato. Poi, domenica 8 ottobre, nell’ambito della tradizionale assemblea di avvio dell’Anno pastorale, ha fatto la sua proposta definitiva: e l’evidente rielaborazione del testo finale ha mostrato come profonda sia stata la riflessione che ha accompagnato la stesura definitiva del documento. L’annuncio fatto alla Diocesi è stato quello della Visita Pastorale per il triennio 2017-2019, e l’icona – che ne scandirà criterio e metodo – discende direttamente dalla Parola del Signore: “Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”. L’evidenziazione tipografica di alcune parole, strettamente personale, mi è venuta spontanea per sottolineare la perfetta aderenza della proposta del vescovo Adriano all’icona evangelica. È stato, in primo luogo, dato l’annuncio della grande iniziativa triennale della Visita Pastorale.

E, come da tradizione – le cose antiche – in questo appuntamento pastorale, vi si parla di incontrare le parrocchie, di annuncio, di preghiera, di educazione alla fede, di solidarietà (o carità, per essere ancora più in linea con l’antico). Contestualmente, però, il vescovo ha voluto imprimere la cifra di un modo completamente nuovo di proporre la Visita Pastorale. Partire dal territorio e dalle parrocchie anziché partire dal consueto Programma Pastorale partorito e distribuito dal vertice; chiedere alla base della nostra Chiesa locale di elaborare – anche per iscritto – un programma, chiedendo magari aiuto e verifica al vescovo e agli uffici pastorali; proponendo obiettivi, mezzi e tempi; indicando priorità ed esercitando una costruttiva critica ad un passato che non sempre ha agevolato l’adesione fiduciosa e gioiosa dei cristiani alla vita ordinaria della pastorale: insomma, la programmazione di un triennio che fondi – appunto! – il suo successo nel mettere a frutto il tesoro del padrone di casa, fatto di cose antiche e di cose nuove. Non c’è niente da fare: la Parola del Signore è sempre un passo avanti. Avanti a noi, alle nostre miserie, alle nostre rassicuranti cose antiche, che non ci chiedono di metterci in discussione, di cambiare strada, di convertirci. Avanti all’economia, che non volendo mettere in discussione i privilegi raggiunti e gelosamente difesi, si trincera nel dogmatico idolo del libero mercato anche quando questo miete vittime innocenti e indifese. Avanti alla politica, che si divide nei due campi l’un contro l’altro armati dei conservatori e dei progressisti, pretendendo ciascuno l’assoluta verità della propria scelta di campo e sputando sul “nemico” l’accusa di ogni colpa del mancato raggiungimento delle “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria. Eppure, la Parola del Signore, quando accenna alle cose nuove e antiche che il padrone di casa ha a disposizione, ne parla come di un tesoro, non come di una ricchezza che divida e metta le persone l’una contro l’altra. L’Assemblea Pastorale ha avuto come epilogo la celebrazione del Giubileo dedicato alle persone impegnate nel servizio pastorale. Misericordia, riconciliazione, adesione a Cristo “Porta Santa” del cristiano sono state le parole che maggiormente sono echeggiate, richiamate dall’esempio dei Santi Patroni e dal rinnovo delle promesse al Fonte Battesimale, e conclusa con la celebrazione della solenne Messa celebrata dal vescovo. Avremo la saggezza di dedicare il tempo della Visita Pastorale del prossimo triennio alla valorizzazione delle cose nuove e antiche che, solo se sviluppate armonicamente, potranno mantenere e beneficiare del tesoro affidatoci dalla Parola del Signore?

Orazio Bertaglia

Durante il rito sono stati raccolti per l’Emporio della solidarietà e i poveri dei vicariati € 213,00.