Misericordia: chi se n’era accorto!?

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I GIORNI

Misericordia: chi se n’era accorto!?

Chi s’era accorto che la misericordia è un mare grande, un oceano che tocca tutte le sponde?

Antico e Nuovo Testamento, la storia del popolo e quella delle singole persone, la vita di Gesù e le parabole: tutta l’azione di Dio nel mondo è storia di misericordia. La misericordia pareva una corrente secondaria, presso cui fermarsi per soccorrere un ferito o chiacchierare con un poveretto. Non se ne doveva avere troppa di misericordia, perché se no dove va la giustizia, dove va a finire la morale? Anche i filosofi della saggia antichità erano diffidenti sulla misericordia. Platone la considerava una debolezza e non l’avrebbe ammessa in uno Stato ben diretto. Per Aristotele non è una virtù ma un deficit derivante dall’eccesso di affettività, e dev’essere dominata.

Ora scopriamo che la misericordia trabocca da tutte le fontane della Chiesa. L’annuncio che Papa Francesco propone in mille occasioni e particolarmente nelle catechesi del Mercoledì e in quelle mensili del sabato, percorre sentieri e deserti e fiumi e case, dalla Bibbia all’attualità. La gente riempie piazza S. Pietro per ascoltare il Papa e vederlo che abbraccia malati e bambini: la piazza esprime il cuore e le attese dei cittadini meglio di un referendum. Francesco va a Lampedusa e a Lesbo per incontrare i profughi, telefona a persone sole e a peccatori, parla con giornalisti e lancia messaggi: si porta in cuore l’intero mondo, senza confini e senza respingimenti. Quale paragone con politici litigiosi, con parolai e giustizieri immobili di fronte ai cristiani martiri e senz’altra inventiva che non siano restrizioni e barriere per i profughi? Seguendo il Papa si può cambiare il mondo, come è cambiato al tempo dei Romani per chi seguiva Gesù.

Potremo imparare – come il padre della parabola – ad accogliere il figlio prodigo, senza trincerarci nella giustizia del figlio casalingo. In confessionale, che non è un tribunale di carta vetrata, i preti saranno meno affannati alla conta dei peccati, e più disposti all’accoglienza e perfino alla tenerezza. Le famiglie potranno guardare i prodigio di colori dell’esortazione Amoris laetitia, dove Papa Francesco esalta tutti i livelli dell’amore e ripete la ‘litania’ delle parole d’ordine ‘permesso, grazie, scusa’, e invita i coniugi a una periodica ‘contrattazione’, mettendosi a sedere e guardandosi negli occhi, per verificare il loro rapporto e perfino i reciproci servizi.

Dio ci accompagna e ci salva, non col rastrello che raschia l’anima, ma con l’abbraccio che fa sentire amati e apre alla riconoscenza e all’iniziativa verso gli altri. È un cammino, ripete il Papa. Non preoccuparti di compierlo alla perfezione. Inizia la strada e fai un passo al giorno. Anche se fosse un passo avanti e uno indietro. Magari finisce che Lui ti prende in braccio….

don Angelo