“Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti”

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LA PAROLA DI DIO / Domenica XXX per annum (del vescovo Adriano)

“Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti”

Letture: Es 22,21-27; 1Ts 1,5-10; Mt 22,34-40

L’evangelista Matteo ci presenta in Gesù un “Maestro” che si trova spesso davanti l’opposizione di gruppi religiosi che sono fortemente impegnati a contrastare il suo insegnamento, in nome delle loro tradizioni, cioè del loro modo di interpretare e praticare gli insegnamenti delle Sacre Scritture. Gesù “Maestro” però, da solo, Sacra Scrittura alla mano, tiene testa a tutti questi ‘esperti’ coalizzati insieme. “I farisei, udito che Gesù aveva ridotto al silenzio (letteralmente “tappato la bocca”) i sadducei, si radunarono nel medesimo luogo”. Sembra una congiura di un folto gruppo contro Gesù.

Ancora una volta la domanda gli è posta non per ascoltare, ma per “metterlo alla prova”. Sapevano bene infatti che la predicazione di Gesù era rivolta alla gente semplice e comune per far loro cogliere il cuore degli insegnamenti biblici, mentre tra i rabbini c’era un gran discutere con grande serietà sulle 613 prescrizioni (comandi e divieti) della tradizione e su quali fossero lievi e quali gravi. Con la domanda: “Maestro, qual è il più grande comandamento nella legge?”, Gesù era spinto a fare una scelta, così potevano poi accusarlo di non saper tener presenti tutte le prescrizioni che i rabbini insegnavano. La risposta di Gesù li spiazza perché nella sua risposta non c’è la scelta di una prescrizione o di un’altra a danno di tutte le altre, ma un criterio unitario alla luce del quale tutte le leggi prendono significato. La risposta è in due tempi ma le due parti non vanno disgiunte. “Amerai il Signore tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente (Dt 6,5). Questo è il più grande e il primo comandamento”. Dunque Dio è il centro. L’uomo deve concentrare le sue energie (volontà, sentimento, intelligenza) sull’amore di Dio, più grande e primo comandamento. Ma Gesù non si ferma qui, ed aggiunge: “Un secondo gli è simile: Amerai il prossimo tuo come te stesso (Lv 19,18)”. Gesù conosce le Scritture, prende due testi da passi diversi e li accosta con una precisazione inattesa, che mette il secondo comandamento sullo stesso piano del primo, definendolo simile. Infine Gesù fa dei due comandamenti, l’amore a Dio e l’amore al prossimo così uniti, il principio da cui prendono valore tutte le altre prescrizioni. Sono questi due comandamenti indivisibilmente osservati il criterio in base al quale tutti gli altri vanno compresi e valutati.   (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 40 del 26 ottobre 2014