Sguardo pastorale - Cammino sinodale

Discernere e decidere

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Continua la nostra presentazione dei contenuti della consultazione sinodale diocesana: il tema del discernimento e quello delle dinamiche decisionali offrono la possibilità di verificare la qualità del dialogo e dell’ascolto di cui siamo capaci. Il dialogo, se fatto con costanza e semplicità, può effettivamente divenire inclusivo.

Questo sinodo, nella prima fase, ha risvegliato un certo interesse e stupore proprio perché è stato un tempo di ascolto e di dialogo in cui poter verificare il cammino che come Chiesa diocesana stiamo facendo. Ci si è accorti, con sorpresa, che questo tempo di ascolto era desiderato ed ha portato a prendere consapevolezza che le decisioni devono essere prese dopo un buon dialogo, e perché ci sia buon dialogo bisogna imparare a farlo nell’umiltà dell’ascolto. È fecondo per una comunità ecclesiale dedicare tempo e occasioni all’ascolto.

L’ascolto deve essere fatto nello Spirito Santo perché discernimento è un’operazione che va compiuta alla luce dello Spirito. Si riconosce però che per discernere e decidere bisogna essere formati; non può essere secondaria o scontata una buona leadership che accompagni alla decisione (alla presa di consapevolezza delle tematiche e delle questioni).

Un ostacolo al processo decisionale condiviso è proprio la mancanza di tempo dedicato al confronto, per cui manca spesso, con troppa superficialità, un elemento al processo decisionale.

Concretamente i nostri consigli pastorali parrocchiali sono per lo più rappresentativi dei vari gruppi presenti in parrocchia, sono luoghi dove si cerca di prendere le decisioni assieme, anche se questo non è una prassi matura. Il metodo di lavoro è quello del confronto su decisioni operative, ma a volte anche in questo i nostri consigli pastorali sono limitati. Ciò non favorisce certo un clima di collaborazione e corresponsabilità.

L’ascolto delle prassi in atto ha portato anche all’individuazione di alcuni correttivi. Il primo passo che precede ogni fase di discernimento e decisione è la lettura attenta della realtà, da essa non si può ovviamente prescindere.

In un secondo momento nel processo di discernimento può essere profetica e feconda anche la correzione sia di una decisione presa come di un comportamento o dell’atteggiamento di qualcuno fra i soggetti coinvolti, quindi, un terzo elemento importante è il tempo dedicato alla verifica dell’intero processo.

Nel processo decisionale il vescovo o il sacerdote mantengono un ruolo decisivo ma la loro ultima parola sarà una parola di sintesi delle tante parole ascoltate.

Guardando ad un futuro prossimo la nostra Chiesa locale dovrà consolidare gli strumenti che già possiede per promuovere le sue attività in vari settori: conoscenza del territorio, carità, volontariato, centri di ascolto, opere/segno, un uso diverso e poliedrico dell’oratorio, ricerca di altre forme e modalità educative. Questo richiede dunque di pensare ad un progetto ben organico e organizzato di parrocchia che chiede di svilupparsi secondo un modello diverso da quello tradizionale.

Don Simone Zocca

Delegato della Pastorale