I GIORNI

Teologia del popolo

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Di quante tessere è composto il puzzle dell’odierna società? Non arrivi a distinguere il centro e la periferia, l’alto e il basso, il guidatore, il macchinista e i passeggeri. Ciascun individuo si inchina sullo schermo del suo cellulare, tanti atomi di isole solitarie. Ancora di più desideri planare sulla pianura dove un popolo si ritrova e si riconosce; ricerchi un ambito in cui le persone si guardano in faccia e si chiamano per nome, senza lasciarsi inceppare dai moduli della burocrazia. È il tessuto di quel ‘pueblo fiel-popolo fedele’ frequentato da Papa Francesco non solo nella ‘teologia del popolo’, ma soprattutto nelle ‘villas miseria’ dell’Argentina e ora nelle periferie del mondo.

È il popolo dei giovani che ritrova speranza e gioia nei grandi raduni mondiali, come a Panama, e si ridesta e cammina negli oratori e nelle scuole. Il gran popolo di Dio, diversificato nelle membra del corpo di Cristo, emerge nelle piccole dimensioni di famiglie, comunità e gruppi. Lo incontri nelle chiese dove si canta e prega, nelle case dove qualche persona anziana enumera diligentemente gli orari di Messe e Rosari previsti in Tv.

Riappare la Chiesa domestica, dove i genitori accompagnano i figli in una casalinga lezione catechistica con il dialogo sul senso della vita. Ogni mattina il miracolo del Vangelo arriva a rialzarti lo sguardo. La fede percorre non soltanto il rivolo sottile della conoscenza ma anche il sentiero colorato dell’esperienza. “Se vuoi sapere che cosa crede la Chiesa, guarda il catechismo. Se vuoi sapere come crede e ama la Chiesa, guarda il popolo”: è uno slogan della ‘teologia del popolo’.

I gesti di carità – dalla grande Colletta Alimentare che coinvolge centinaia di migliaia di persone, alla raccolta mensile nelle comunità parrocchiali – conducono a incontrare le persone nella loro realtà umana, intercettando il bisogno del singolo. Ci si muove e ci si mette insieme non appena sospinti da un richiamo sentimentale, ma dall’attrattiva di un ideale, nell’imitazione della vita Cristo che si riflette nei santi. È un ideale concreto, fatto di gesti e di volti, che ha la forza di contagiare le persone anche in un’epoca nella quale prevalgono isolamento e indifferenza, e ciascuno sembra bastarsi da solo.

Nel respiro della Chiesa cattolica, destinata a tutti e a tutti aperta, non delimitata da teorie e non bloccata da preconcetti ed esclusioni, le persone e le comunità camminano al seguito dei pastori e talvolta li precedono. La Chiesa rinasce nel cuore della liturgia, accoglie poveri e ricchi e annuncia a tutti – come Gesù nella sinagoga di Nazaret – il messaggio di liberazione.

don Angelo