Gennaio è un mese particolarmente salesiano, non solo perché si conclude con la celebrazione di Don Bosco e perché in questo periodo si festeggiano fino a sei beati e santi legati alla Famiglia Salesiana, (Beato Titus Zeman, Beato Luigi Variara, Beata Laura Vicuña, San Francesco di Sales, Beato Bronislao Markiewicz, San Giovanni Bosco), ma anche perché in questo mese si vive in tutti gli ambienti salesiani un’antica tradizione che risale ai tempi di don Bosco. Infatti, la grande famiglia salesiana riceve la Strenna: un messaggio che il Rettor Maggiore consegna a tutte le persone vicine al Santo dei giovani. La Strenna è una frase, un monito, un augurio per l’anno che ci si accinge a vivere. E’ un dono che il successore di don Bosco fa a tutti noi affinché sappiamo essere nel mondo portatori del Carisma salesiano. Il Rettor Maggiore, con il suo messaggio, aiuta la Congregazione a riflettere sul tema scelto, chiedendo di rimanerne provocati per diventare promotori di una buona notizia. La Strenna diventa il fulcro da cui partono tutti i messaggi e le attività proposte dai Salesiani durante l’anno. Un messaggio che si irradia e che arriva al prossimo attraverso le varie sfaccettature del Carisma salesiano, ma che sa anche tornare alla fonte di esso. Quest’anno, il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, ha consegnato a tutti i membri della Famiglia Salesiana e a quanti amano don Bosco e vivono il suo Sistema Preventivo nel mondo, il pensiero della Strenna per il nuovo anno 2025: “Ancorati alla speranza, pellegrini con i giovani”. Il testo tratta i temi della speranza e della missione, intrecciando così due grandi eventi del 2025: il Giubileo e il 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana in Patagonia, 11 novembre 1875. Anche in questa Strenna è presente un sogno di don Bosco: quello dei 10 diamanti, che spiega la figura del Salesiano. Nella sua prima parte, la Strenna, presenta il Giubileo del 2025: “La speranza non delude! Così papa Francesco ci presenta il Giubileo. Che meraviglia! Che indicazione “profetica”! Il Giubileo un pellegrinaggio per rimettere al centro della nostra vita e della vita del mondo Gesù Cristo. Perché Lui è la nostra speranza. Lui è la Speranza della Chiesa e del mondo intero! Siamo tutti consapevoli che oggi il mondo ha bisogno di quella speranza che ci mette in relazione con Gesù Cristo e con gli altri fratelli e sorelle. Serve quella speranza che ci rende pellegrini, che ci mette in movimento e che ci fa camminare. Parliamo della speranza come riscoperta della presenza di Dio. Scrive Papa Francesco: “La speranza ricolmi il cuore! Non solo scaldi il cuore, ma lo riempia, lo riempia in una misura traboccante!”. Martoglio definisce il Giubileo come un pellegrinaggio verso Cristo. La voglia di partire e di spendersi per gli altri, la ritroviamo anche nell’intenzionalità missionaria, intesa come cammino di Speranza, e nello slancio missionario della Congregazione. La missione diventa espressione della carità educativa e pastorale di don Bosco, ispirata dal motto Da mihi animas, coetera tolle; e dove la celebrazione del 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, con il suo triplice invito a riconoscere e ringraziare Dio, ripensareperché nulla è per sempre, rilanciare cioè ricominciare ogni giorno, conduce ad una riflessione sugli atteggiamenti stessi della missione. La Speranza giubilare e missionaria viene quindi vista nella sua praticità: come forza per affrontare il quotidiano, esigente di testimonianza e pazienza, promotrice di futuro, attraverso un impegno attivo e costante nelle proprie comunità. E poi ancora le origini della Speranza, che ha le sue radici in Dio e nell’eredità spirituale di Don Bosco, con i suoi “frutti”, tesori della spiritualità salesiana, come la gioia (Don Bosco traduceva la speranza in un clima di gioia per la gioventù da salvare); la pazienza che è un atteggiamento cristiano con i suoi guai, le sue difficoltà e le sue oscurità; l’impegno educativo che è sensibilità pedagogica, iniziativa d’impegno adeguato, sia nell’ambito della propria santificazione (sequela del Cristo), che nell’ambito della salvezza degli altri (missione). “Al termine di questo commento non possiamo che volgere il nostro cuore e il nostro sguardo alla Vergine Maria, Ausiliatrice dei Cristiani, come ci ha insegnato don Bosco. La speranza domanda fiducia, capacità di consegnarsi e di affidarsi. In tutto ciò abbiamo una guida e una maestra in Maria Santissima. Lei ci testimonia che sperare è affidarsi e consegnarsi. In questo cammino la Madonna ci prende per mano, ci insegna come fidarci di Dio”. Vi aspettiamo allora venerdì 24 gennaio alle ore 18.30 nella Chiesa di Maria Ausiliatrice per la S. Messa della Festa di San Francesco di Sales con la presentazione della Strenna evenerdì 31 gennaio alle ore 18.30 in Cattedrale per la S. Messa della Solennità di San Giovanni Bosco, preceduta dalla processione che alle ore 18.00 dall’oratorio arriverà in Duomo. Silvia Casson e Pia Donaggio