Dalla tua elezione alla presidenza diocesana come si è sviluppato il cammino dell’associazione? Quali le tematiche che avete affrontato e le linee di impegno? Quali gli appuntamenti più significativi, a livello diocesano ma anche a livello regionale o nazionale? Con quali ripercussioni successive?
Dalla mia elezione a presidente, avvenuta a febbraio scorso, il percorso in AC è stato di continuità con la presidenza uscente nella costante collaborazione con la Chiesa locale: significativo è stato l’incontro con il nostro vescovo Giampaolo Dianin per camminare in corresponsabilità nel cammino sinodale e nelle costituende comunità cristiane sinodali. E’ stato un tempo di incontri utile a conoscere le singole associazioni parrocchiali. Nel primo periodo abbiamo vissuto le assemblee Regionale del Triveneto e quella Nazionale iniziata con l’incontro con papa Francesco a Roma il 25 aprile “A braccia aperte”. Un grande abbraccio di migliaia di associati AC e simpatizzanti verso il papa che ha ricambiato con amore.
Una AC attiva che vive e diffonde la cultura dell’abbraccio, vivendo relazioni positive nella quotidianità e ripensando spazi di comunione e corresponsabilità nella comunità. Come presidenza di AC diocesana abbiamo promosso una discussione sulla identità associativa e il progetto formativo rivolto ai responsabili dell’associazione, in una Tre giorni svoltasi a Crespano del Grappa a fine agosto. Si è anche concretizzato ad Auronzo il Camposcuola ACR con una buona partecipazione di ragazzi ed animatori. Inoltre il settore adulti AC ha vissuto una giornata di pellegrinaggio con spirito di amicizia alla Madonna del Frassino nei pressi di Peschiera del Garda.
Qualche iniziativa a cui avete tenuto o tenete di più e che vi sembra abbia incontrato un buon riscontro…
Abbiamo realizzato un convegno di approfondimento sulla Pace, aperto a tutta la cittadinanza, in questo tempo segnato da molti conflitti bellici, a 60 anni dalla lettera di papa Giovanni “Pacem in Terris”. Un incontro molto partecipato e significativo.
In corrispondenza delle elezioni europee, come Presidenza AC, con lo scopo di invitare i cittadini a partecipare responsabilmente al voto, abbiamo pubblicato un articolo sul settimanale diocesano “Nuova Scintilla”. L’ACR ha proposto e guidato a Rosolina la prima giornata mondiale dei bambini e delle bambine per la diocesi di Chioggia che ha riscontrato una grande partecipazione di ragazzi. L’AC parrocchiale di Loreo, a sua volta, ha promosso a livello cittadino due significativi incontri a inizio estate su “La partecipazione cuore della democrazia” ed a inizio autunno su “La questione gender”, molto partecipati.
Quale il rapporto con il territorio nelle varie zone della diocesi in cui siete presenti come associazione?
La presidenza di AC ritiene essenziale il rapporto con il territorio, gli associati sono sentinelle nelle comunità, attenti a cogliere i bisogni espressi e inespressi e le esigenze di cura delle persone negli ambienti: famiglia, lavoro, comunità cristiana e civile. Cerca di essere sempre promotrice di azioni formative e caritative.
E il rapporto con le altre associazioni o movimenti ecclesiali vi sembra cordiale e fruttuoso, o c’è da ricentrare (migliorare) qualcosa per un cammino più sinodale?
L’AC crede che ogni associazione e movimento abbia una ricchezza specifica grazie al proprio cammino formativo. Queste esperienze particolari non sono utili solo a loro stesse ma sono a servizio di tutta la comunità cristiana locale con la quale interagiscono, una ricchezza per il cammino sinodale. Questa è una tensione del cuore che tutti dobbiamo continuamente coltivare e favorire con pazienza e umiltà. La Consulta diocesana delle aggregazioni ecclesiali laicali può essere luogo di condivisione e laboratorio per azioni comuni nello spirito sinodale.
Al Convegno nazionale di Sacrofano dal 18 al 20 ottobre era d’obbligo partecipasse il presidente o è stata una scelta vostra? Immagino che avrete condiviso le tematiche e condividerete l’esperienza: sono già previsti dei momenti a questo scopo?
La partecipazione al Convegno dal 18 al 20 ottobre a Sacrofano è stata una proposta della sede Nazionale, non era obbligatoria la mia partecipazione ma ho accettato volentieri l’invito. La scelta è stata condivisa con la presidenza. Viviamo un momento di grande cambiamento nella Chiesa e nell’AC. Dobbiamo interpretare questo tempo che non è peggiore né migliore di altri, guardandolo con occhi rinnovati dalla Parola per sapere riconoscere le domande e le attese del popolo di Dio e prendersene cura. I documenti (Documento assembleare conclusivo e Orientamenti per il triennio 2024/2027) che saranno affrontati a Sacrofano il 18-20 ottobre sono già stati oggetto di una lettura da parte della nostra presidenza e verranno proposti come momento di approfondimento e discussione nel prossimo Consiglio diocesano di AC il prossimo sabato 12 ottobre.
Tu personalmente con quale spirito vai al Convegno, cosa ti attendi, quale contributo pensi di poter portare anche a nome dell’associazione clodiense?
Vado al Convegno di Sacrofano con cuore aperto e sicuro di incontrare tanti altri amici con i quali condividere e discutere e trovare percorsi per il cammino associativo dell’AC diocesana dell’oggi. Porto con me la passione associativa dei responsabili dei settori adulti, giovani e ragazzi che con il loro servizio sostengono il cammino formativo con vivacità e fiducia. Certo non scorderò di portare le fatiche, le fragilità e le problematicità di questa nostra Chiesa locale e associazione.
don Vincenzo Tosello