Il catechismo di Chiara Corbella

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SAN PIETRO IN VOLTA

Toccante testimonianza sulla vita e la dedizione di una “santa moderna”

Il catechismo di Chiara Corbella

Il catechismo di Chiara Corbella comincia con un invito a San Pietro in Volta di Silvia, mia ex studentessa ed oggi moglie di Giovanni e madre di due figli: “Venite a mangiare da noi che poi andiamo a sentire gli amici di Corbella…”. Si può dire di no ad un invito così? E poi c’è il mare a San Pietro e anche se il tempo non è bello una passeggiata sulla battigia è davvero il massimo. La famiglia Vianello che ci ospita a cena in un segreto giardino in cui si sente la voce del mare ci introduce al mistero gratuito della serata: una serie di regalini con gli occhi di Santa Lucia che solo a Pellestrina-San Pietro si trovano dopo i fortunali. Trattasi di una pietruzza fossile bicolore, una perla dei mari che dà gioia a chi la trova e a chi la dona.

E Chiara, figlia di Silvia, me ne dona un barattolino che metterò sul mio tavolo di lavoro e a Luisa, mia moglie, vengono donati come orecchini. La preziosità delle cose qui a San Pietro è evidente: è un piccolo mondo lontano da ogni approdo con la terra ferma ed ogni cosa acquista qui un altro valore. Mi chiedo come sia approdata qui Chiara Corbella: sono proprio Simone Troisi e Cristiana Paccini, gli amici di Chiara che hanno scritto il primo libro “Siamo nati e non moriremo mai più”, che parleranno stasera presentati dal parroco don Damiano che apre con la preghiera. Il catechismo di Chiara Corbella passerà attraverso un video girato a Medjugorje, con tutti gli amici che la giovane, ormai avvisata del male incurabile, ha voluto portare con sé in pellegrinaggio. Pur operata alla lingua, con un occhio bendato, Chiara parla di sé, del disegno di Dio su di lei, della storia d’amore con suo marito, dei suoi tre figli. C’è una levità nella testimonianza di questa giovane donna che già mi aveva fortemente colpito quando in una parrocchia alcuni anni fa aveva raccontato della brevissima vita dei suoi primi due figli accompagnati dolcemente all’abbraccio con il Padre, dopo poche ore dalla loro nascita. Allora non conoscevo Chiara e rimasi folgorato dalle parole di quella bellissima giovane. Non avevo mai sentito leggere così nostra sorella morte corporale, con spirito francescano, per i propri piccoli figli. Poi il libro fece il resto, Chiara mi segnò nell’anima così profondamente da convincermi di aver a che fare con una evidentissima santità. La serata è perfetta, l’afa se n’è andata portata dal vento di mare, la gente trattiene il fiato nella mistica chiesa di San Pietro (che belle le nostre chiese lagunari, bisognerebbe farci un percorso di visita!): i due parlano di Chiara come di una presenza che ha cambiato la loro vita e la nostra perché dal sacrificio di Chiara emerge che ‘l’Amore ti consuma ma è bello morire consumati proprio come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo’. E Chiara Corbella Petrillo ha raggiunto il suo, la consegna a tutti coloro che la incontreranno del mistero che la vita e la morte in Cristo contiene. Tutto questo tradotto mirabilmente in una vita breve, intensa, nell’abbraccio della realtà (quella che ti è data) che è il luogo dove il Risorto ti si fa ancora incontro. Non mancherà molto che i nostri giovani potranno avere davanti a sé la figura di questa santa moderna, una che alla fine riesce a dare la vita a Francesco, l’ultimo suo nato, sacrificando la sua come una candela che arde ora per tutti davanti al buon Dio. E mi vien da pensare che Chiara Corbella si potrà trovare nei nostri lidi, nelle battigie della vita se aguzzeremo lo sguardo come per trovare un piccolo tesoro. Sì, guardatela bene questa ragazza neppure trentenne: i suoi occhi sono come quelli di Santa Lucia. Basterà volerli cercare.

Piergiorgio Bighin

 

Nuova Scintilla n.27 – 8 luglio 2018