Penny Wirton: scuola al via!

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AVVIATA CON LA CARITAS PRESSO I PADRI CAVANIS

20 insegnanti e 30 alunni alla prima “lezione”. Due considerazioni

Penny Wirton: scuola al via!

Ci siamo: alla fine si è dato inizio alla Penny Wirton! Padre Luigi dei Cavanis, ha introdotto la prima “lezione” alla presenza di circa 20 insegnanti e ad oggi di una trentina di alunni (di diverse nazionalità). Come tante altre iniziative, la Penny Wirton nasce dal poco (dalla periferia?). Grazie ad un primo sparuto gruppo di docenti (3-4) e alla stanzetta della Caritas messa a disposizione part time, l’avventura seria di dare lo strumento linguistico agli stranieri ha fatto molta strada. Ripensare oggi la lingua italiana, la sua conoscenza, l’uso elementare per iniziare a comunicare, a dare parola anche alle proprie storie… ecco il senso di questa scuola così particolare che rimette in gioco (almeno ci proviamo…) i richiedenti asilo presenti ad oggi nel territorio di Chioggia. Certo, anche in altri luoghi della diocesi gruppi di persone – in prevalenza insegnanti – stanno volontariamente e gratuitamente prestando le loro competenze per far imparare la lingua italiana agli stranieri. Dunque si è iniziato questo esperimento: alcune considerazioni su ciò che sta emergendo nel territorio diocesano riguardo il lavoro di accompagnamento dei richiedenti asilo.

La prima considerazione è legata al fatto che si sta manifestando tutta la fragilità di accoglienze prevalentemente legate alla strutturazione alberghiera. Dovevano essere accoglienze provvisorie e temporanee (straordinarie nella dicitura “Centro di Accoglienza Straordinaria”) e sono invece diventate la normalità. Per molti aspetti questa modalità ha generato più difficoltà che vantaggi nei territori dove queste strutture sono locate. I docenti della Penny Wirton sono ovviamente volontari a titolo gratuito, ma ad esempio se ci fosse uno stanziamento apposito, si potrebbe modellare questa scuola anche per giovani insegnanti disoccupati o per giovani studenti universitari. Così l’esperienza del volontariato potrebbe diventare esperienza professionalizzante come l’ha presentata il “Libro bianco sul Lavoro” in preparazione alla prossima settimana sociale di Cagliari (cfr il capitolo su: Promuovere il Volontariato come esperienza professionalizzante). Una seconda considerazione è legata all’idea di “scuola”. Per chi proviene dal mondo mediorientale vi è già l’idea e il concetto di scuola, di studio, di apprendimento e poi di scrittura, così che si può da subito iniziare a far scuola. Diverso è invece il bagaglio linguistico/culturale di chi proviene dall’Africa sub sahariana e sono la maggioranza dei nostri ospiti. La lingua è prevalentemente suono non segno grafico, quindi la lingua è puro strumento vocale, distante da scrittura, grammatica e sintassi. Da qui inizia la Penny Wirton: dal cogliere la persona e il suo particolare linguaggio prima di ogni altra considerazione. Anche per i docenti più preparati l’approccio alla Penny Wirton esige acquisizione di nuove competenze e di nuove professionalità. “Non è mai troppo tardi” era il titolo della trasmissione televisiva che nel suo piccolo ha trasformato l’Italia, alfabetizzando una popolazione adulta che non aveva avuto la possibilità di andare a scuola o che era diventata analfabeta di ritorno. Non è mai troppo tardi anche per un insegnante riprendere i libri in mano e reimparare ad insegnare. Una bella sfida, per i volontari, i padri Cavanis (Congregazione nata appositamente per dedicarsi alla scuola e all’educazione), per la Caritas che sulla questione migranti sta lavorando in diocesi su quegli ambiti di non facilissima lettura (povertà estrema e migrazioni) e che con i suoi Centri di Ascolto coglie – o si sforza di cogliere – cosa “dice” il Territorio. Una sfida per la Chiesa e la società civile. Vediamo cosa viene fuori…

MC

Da Nuova Scintilla n.38 – 8 ottobre 2017