Ha segnato un’epoca

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SALESIANI DI CHIOGGIA

Il saluto a don Italo Fantoni, trasferito nella casa salesiana “Artemide Zatti” di Mestre

Ha segnato un’epoca

Domenica 27 agosto, nel corso della Santa Messa delle ore 10.30, nella chiesa di Maria Ausiliatrice, la comunità salesiana di Chioggia ha salutato don Italo Fantoni che lascia, da novantenne, la nostra città, per trasferirsi nella casa salesiana “Artemide Zatti” di Mestre, struttura attrezzata per ospitare salesiani che necessitano di una assistenza più accurata. La Liturgia eucaristica è stata presieduta da don Rossano Zanellato, direttore dell’opera salesiana, e concelebrata dagli altri confratelli, mentre i canti sono stati sostenuti dalla bella corale degli ex allievi, diretta dal m.o Loris Tiozzo. All’omelia, il celebrante ha commentato il vangelo invitando tutti a fare nostro l’atto di fede in Cristo come ha fatto Pietro e a consolidare la fede nella comunità ecclesiale di cui Pietro è la prima pietra. In questo si può dire che don Italo ci è stato maestro, sempre fortemente radicato in Cristo e fedele al papa e alla Chiesa. La chiesa risultava letteralmente gremita “de fioi de don Italo”, di fedeli, ex allievi don Bosco, estimatori e parenti del caro sacerdote, con la gradita partecipazione del presidente del Consiglio comunale Endri Bullo, in fascia tricolore – già scout ai tempi di don Italo – del vice presidente degli ex allievi don Bosco cav. Mario Adolfo Cavallarin e di altre personalità che, in questa domenica, idealmente, hanno espresso il loro riconoscente “grazie”, a nome dell’intera città, per il bene profuso. Al termine della Liturgia Eucaristica, un simpatico “fuori programma”, con la proiezione di una bella serie di diapositive – dagli anni cinquanta in poi – con don Italo sempre infaticabile protagonista e, alla fine, un prolungato, interminabile e commovente applauso dei presenti. È seguito, in oratorio, un momento di festa e di brindisi, durante il quale il vice presidente degli ex allievi, cav. Cavallarin, ha omaggiato don Italo con una targa gratulatoria. Anche il Gruppo Scout Agesci e Masci ha voluto lasciare un segno di riconoscenza al loro vecchio assistente scout che negli anni ‘60 fu infaticabile promotore di animazione associativa e di campeggi indimenticabili.

Accolto tra i figli di san Giovanni Bosco il 31 dicembre 1953, don Italo viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1955 e lo ritroviamo subito nella “sua” Chioggia, dove era già stato da studente di teologia, risultando sempre un punto di riferimento sicuro per innumerevoli ragazzi poveri, cittadini bisognosi, suonatori nella banda musicale, per gli esploratori cattolici, per i “luigini” e i “domenichini”, per i malati e gli anziani. La sua singolare presenza di salesiano innamorato di Maria Ausiliatrice, ha segnato sicuramente un’epoca a Chioggia con la sua vulcanica personalità, la sua vita interiore, fatta di testimonianza vera, di sacrificio e di zelo per la casa del Signore. Auguriamo, di tutto cuore, al caro don Italo, un periodo sereno di meritato riposo – sicuramente il primo nella sua vita – nella nuova casa salesiana di Mestre, dopo aver prestato servizio a Chioggia, Alberoni, Trieste, Porto Viro, Venezia Castello, Marghera e ancora, sino ad ora, nella sua amata Chioggia, testimoniando – considerando l’affetto (ricambiato) che i chioggiotti gli hanno sempre dimostrato a ogni piè sospinto – che don Italo, sull’esempio di don Bosco, come di tanti altri confratelli salesiani che si sono avvicendati nella nostra città dal lontano 1899, ha sempre scommesso tutto sui giovani per aiutarli a diventare “buoni cristiani e onesti cittadini”, sorretto dalla consapevolezza che l’educazione è un atto d’amore, come “cosa di cuore” (don Bosco).

Giorgio Aldrighetti

Nuova Scintilla n.33 – 03 settembre 2017