In memoria del sacerdote e compositore chioggiotto monsignor Vittore Bellemo

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Una lapide presto in cattedrale

In memoria del sacerdote e compositore chioggiotto monsignor  Vittore Bellemo

È in fase avanzata di realizzazione – con l’espletamento del carteggio – la posa di una lapide in cattedrale a memoria di mons. Vittore Bellemo (1878-1953). L’iniziativa, già viva nei decenni passati, è stata assunta alla fine del 2016 dal Capitolo della cattedrale che, con l’assenso del vescovo mons. Tessarollo, ha pensato di costituire un comitato per espletare l’iter burocratico in collaborazione con gli uffici di competenza. Vi fanno parte tre canonici  – Busetto, Mozzato, Marangon – e tre laici: Paolo Padoan, Graziano Nicolasi e Bruno Cavallarin. A breve dovrebbero concludersi le pratiche con la Soprintendenza di Venezia. 

La lapide in lingua latina suona così: 

EXIMIO  VICTORI  CANONICO  BELLEMO / PLURIMOS  ANNOS  SEMINARII  NOSTRI  MAGISTRO /

HUIUS  CATHEDRALIS  ORGANAEDO / CORALIUM  AC  MUSICALIUM  CONCENTUUM / QUASI  SANCTA  CAECILIA  AFFLANTE / MIRABILI  INVENTORI / CANONICI  TOTAQUE  CIVITAS /

TANTI  INGENII  MEMORES / GRATO  ANIMO  POSUERE /

A. D.  MMXVII. 

In versione italiana:

“All’esimio Canonico Vittore Bellemo, per moltissimi anni insegnante nel nostro Seminario e organista di questa cattedrale, ammirevole compositore di musica corale e strumentale  d’ispirazione ceciliana, i Canonici e l’intera Città, memori del suo straordinario talento, con animo grato posero nell’anno del Signore 2017”.

Come si può notare, del musico Bellemo si ricorda la realtà presbiterale e i ruoli ricoperti sotto tale profilo: insegnante di canto e musica sacra nel Seminario vescovile, stimato organista nella chiesa-madre della diocesi, compositore dalla vena facile; e si esalta l’originalità del suo talento musicale. Intimamente legato all’organo Callido della cattedrale e alla scuola del Seminario lo vollero il vescovo Marangoni e ancor più il vescovo Mezzadri, che gli conferì il canonicato per sottrarlo anche in futuro ad altri impegni pastorali, e assicurarlo sempre a disposizione per pontificare con lui – dallo strumento principe della Città – in tutte le liturgie della cattedrale. Oltre allo scoprimento della lapide è prevista successivamente anche una commemorazione della personalità del Bellemo, che dovrebbe essere tenuta dal dott. Paolo Padoan, presidente del comitato, nella chiesa di S. Caterina.

Uomo singolare, mons. Bellemo non volle essere travolto in vita dall’ingombro del successo; tuttavia parecchie delle sue pagine corali profumano ancora oggi di cielo. Ci si augura che la lapide e la commemorazione ci aiutino a essere consapevoli dell’eredità armonico-musicale lasciataci dalla storia, a partire dal religioso Gioseffo Zarlino (1517-1590), di cui vive qualche memoria nel Museo diocesano. Se non altro faranno bene al nostro orizzonte musicale, tinto di declino.

G. Marangon

Nuova Scintilla n.22 – 04 giugno 2017