è sempre una festa

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SGUARDO PASTORALE

E’ sempre una festa

A volte più contenuta a volte più chiassosa, incontrarci è sempre una festa. Mi riferisco agli appuntamenti mensili dei preti. Si tratta di un’esperienza decennale che è andata via via assumendo caratteristiche diverse, ma ha mantenuto il suo carattere formativo. Decisamente spirituale nel suo nascere, tant’è vero che si è sempre chiamata “ritiro spirituale” e veniva realizzata alla Casa “Madonna del Divino Amore”. Più dialogica, di confronto e di scambio, in una fase di maggiore consapevolezza e partecipazione del soggetto Presbiterio. Molto umana e relazionale, distribuita nel territorio diocesano, quella attuale. Tutto questo non è casuale, ma rientra nella ricerca, accentuata dal vescovo Adriano, di far crescere i pastori del popolo di Dio nella comprensione del loro servizio ministeriale all’interno delle mutate condizioni sociologiche ed ecclesiali.

È uno degli obiettivi dell’annunciata Visita pastorale. Il vescovo stesso propone le riflessioni, partendo da un ricco affondo sul messaggio che viene dalla Parola di Dio. Ne vengono alimentati l’identità profonda, lo spirito della missione e lo stesso stile pastorale; lo testimoniano gli interventi numerosi e anche molto personali che ne seguono. L’Eucaristia resta la nostra più grande attrazione, per cui, almeno per una trentina di minuti, ci raccogliamo in adorazione: deponiamo le ansie, misuriamo la freschezza della nostra donazione, affidiamo e affiniamo il compito ricevuto. Ho visto con compiaciuto stupore la presenza di alcuni fedeli della comunità in questo spazio di adorazione. Siamo stati nella parrocchia di Boscochiaro, della B.V.M. della Navicella e di Loreo. Avvisiamo la parrocchia di Ca’ Venier, dove ci raduneremo nel prossimo mese di marzo, che fino ad ora siamo stati trattati con squisita premura anche a tavola. La gente vuole ancora molto bene ai suoi preti, è disponibile a collaborare responsabilmente con loro, ci guarda con fiducia, attendendo una testimonianza di fede profonda, di cuore aperto e accogliente, di presenza umile e incoraggiante. È da qui che può partire un impegno laicale generoso ed entusiasta, capace di assumere anche le criticità, come la carenza di ministri ordinati, per scoprire la comune vocazione iscritta nel Battesimo. Tutti noi, dal più vecchio al più giovane (come da foto Alfiero), troviamo anche qui nuove motivazioni per la nostra adesione a servire la Chiesa di Chioggia in comunione col vescovo Adriano e tra noi.

don Francesco Zenna 

Da Nuova Scintilla n.8 – 26 febbraio 2017