Ultimo sguardo al Crocifisso

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I GIORNI

Ultimo sguardo al Crocifisso

Le coincidenze arrivano perfette nelle cadenze della liturgia. Chi sarebbe così abile da far coincidere esattamente la conclusione dell’anno liturgico con quella del Giubileo della Misericordia, e nello stesso tempo con il Vangelo del ladrone in croce perdonato da Cristo e ancora con la presenza attenta e partecipe dei ragazzini più piccoli e con l’avvenimento del battesimo di due bambini? Vengono a combinarsi cose normali e cose eccezionali. Per un’ultima domenica rimane esposto in cattedrale il grande crocifisso di scuola senese, eletto come simbolo del Giubileo della Misericordia per la diocesi.

Poi il crocifisso verrà rimosso per essere nuovamente collocato nell’asettica sede del Museo, dove non sarà più riscaldato da centinaia di sguardi, ma solo verrà brevemente ammirato da veloci visitatori. Nell’insieme di queste circostanze, in assoluto i protagonisti diventano i ragazzini. Stretti attorno all’ambone per ascoltare da vicino la proclamazione del Vangelo, collaborano poi vivacemente all’omelia e quasi ‘battezzano’ essi stessi i due bambini, come in seguito qualcuno di loro racconta.  Il buon ladrone non appare raffigurato accanto alla croce dell’altare. Ma è ugualmente presente. Nel racconto del Vangelo di Luca i capi del popolo e i soldati, insieme con il ‘cattivo’ ladrone, sfidano il Crocifisso, mentre il ladrone ‘buono’ si affida alla sua misericordia. Questi tuttavia non viene liberato dal supplizio della croce e dalla morte che ne segue. Viene salvato molto di più. Gesù gli dice: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Con me: prima sulla croce e poi in paradiso. Paradossalmente, trovandosi accanto a Gesù, forse per un passo è già in paradiso pur restando appeso alla croce. L’avventura dello sguardo al Crocifisso si ripercuote nell’intreccio degli avvenimenti e nella faccia delle persone. Puoi venire sorpreso da una prolungata sosta al Pronto Soccorso per un banale incidente. E subito dopo, incontrarti con il gruppo dei genitori riuniti per un momento di fraternità insieme con i figli, mentre in contemporanea si svolge una simpatica iniziativa che coinvolge giovani e ragazzi insieme. Chissà se gli sguardi tra le persone sarebbero così veri e sinceri senza il mistero del Crocifisso che attrae i cuori e fermenta la comunione. La Croce è un albero vivo che produce nuovi frutti e tiene aperte le porte della vita. Continuiamo a guardarla – splendente nei colori della pittura senese e intensa nel vigore delle celebrazioni – mentre scorrono i fatti e si intrecciano le circostanze. L’orizzonte della vita si schiarisce e l’anima sale in superficie.

don Angelo

Da Nuova Scintilla n.44 – 27 novembre 2016