Fede faticosa, ma mai perdente

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I SABATI della misericordia

Incontro a Villaregia con don Giovanni Nicolini

Fede faticosa, ma mai perdente

Circa 80 persone hanno partecipato alla proposta formativo-spirituale che ha dato inizio anche quest’anno ai “Sabati della Misericordia”. Dopo i “Sabati del Sociale” e i “Sabati della Famiglia”, la sinergia pastorale tra la Diocesi di Chioggia, la Comunità Missionaria di Villaregia e gli Uffici Pastorali di Caritas e Missioni propone nel corso di questo tempo di Pasqua (mese di aprile), una serie di appuntamenti legati al senso e al significato dell’Anno Giubilare. Anno della Misericordia che s’intreccia con altre possibilità riflessive che continuamente questo Pontificato propone alle coscienze e alle intelligenze dei credenti… come l’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” (La gioia dell’amore) e il viaggio a Lesbo che Papa Francesco ha in programma in questi giorni, ad indicare come sulla Famiglia e sulle Migrazioni si giocherà il futuro della Chiesa e delle nostre culture europee e occidentali.

Don Giovanni Nicolini è presbitero della diocesi di Bologna, fondatore della Comunità Monastica della Visitazione, una forma di monachesimo che si riallaccia alla figura di don Giuseppe Dossetti, parlamentare alla Costituente e uno dei padri della nostra Costituzione. Attualmente, oltre ad essere il superiore della Comunità Monastica, svolge una intensa attività di scrittore e di divulgatore di riflessioni sul significato della fede e del credere partendo sempre dalla Scrittura. Con questa impostazione don Giovanni ha presentato alle persone convenute a Villaregia sabato 9 aprile una originale e profonda lettura e interpretazione della parabola del Figlio Prodigo – o, meglio, del Figlio Maggiore “deluso” – rispecchiando in questa figliolanza di chi ‘fa il bravo e resta a casa’, la condizione del cristianesimo in questo nostro tempo di post modernità. Nessun intimismo e nessuno spiritualismo in quella che è stata una lettura disincantata della situazione della fede oggi, anche nelle nostre comunità cristiane. Certo vi è che nella stessa esperienza presbiterale di don Nicolini si intersecano una serie di luoghi privilegiati dove don Giovanni ha vissuto e vive l’esperienza della Misericordia: il carcere e l’ospedale. Luoghi dove fede e significato della vita vengono messi continuamente alla prova.

Come leggere oggi la parabola lucana di chi, forse, non è mai uscito di casa e si pensa sicuro dentro la fede rituale e formale? Quale nuova spiritualità può nascere da una esperienza di spaesamento, cioè di ‘soggiorno’ in un paese lontano, come ha fatto il figlio minore? In buona sostanza, dopo questo tempo in cui anche la Chiesa sembra vivere un momento di crisi, quale fede si andrà a maturare nelle nostre società di tradizione e cultura cristiana? Simpaticamente, ma in maniera provocatoria, don Nicolini ha citato spesso Papa Francesco come argentino che sta iniziando e portando avanti una Riforma della Chiesa e nella Chiesa che sembra non avere paragoni almeno nel tempo della modernità. Così come il Padre della parabola sorprende, allo stesso modo anche il tempo la storia sta sorprendendo la Chiesa; noi abbiamo il compito di cogliere in questo tempo di trapasso tutte le opportunità. Don Giovanni ci ha trasmesso una bella e grande speranza: che la fede vissuta in compagnia degli uomini non è mai una fede debole, stanca e perdente, anche se sicuramente a volte… molto faticosa.

Successivi appuntamenti (sempre dalle 18 alle 20): sabato 16 con una tavola rotonda su “Testimonianza della Chiesa in uscita”; sabato 23 aprile l’incontro con la teologa Lidia  Maggi, Pastora della Chiesa Battista e apprezzata teologa conosciuta anche fuori dai confini italiani; sabato 30 con padre Giancarlo Bruni. Occasioni formative dunque, per una fede che si confronta con il tempo e la storia e che vuole rendere ragione della speranza che è in noi.

MC