ANNO DELLA VITA CONSACRATA – I “frati minori” in diocesi

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ANNO DELLA VITA CONSACRATA – I “frati minori” in diocesi

Il carisma di Francesco d’Assisi

Ad un chilometro da Assisi, in direzione di Spello si erge il conventino di san Damiano che è diventato ora la residenza dei frati minori, dopo essere stata quella delle povere dame di S. Chiara chiamate Clarisse. È costruito in pendenza a ridosso di un ponticello dal quale, oltre una cortina di cipressi, si scopre tutta la pianura sottostante. Ma nella primavera del 1206 in quel luogo c’era solo una cappella cadente, in mezzo al grano e agli ulivi, con un altare sul quale pendeva un Cristo bizantino tutto dolcezza e serenità. Il santuario non era mai frequentato da nessuno, ma ci viveva un prete poverissimo, che non si rassegnava ad abbandonarlo, e campava miseramente di magre elemosine. Ora, un giorno che si trovava a passare in quei luoghi, Francesco entrò nella cappella ed inginocchiatosi davanti al Crocifisso di legno si mise a pregare con grande fervore, quando il Cristo, aprendo le labbra, lo chiamò per nome e gli disse: “Francesco, ripara la mia casa che sta per cadere!”. Subito Francesco corse a casa, raccolse delle stoffe preziose che erano nella bottega di suo padre, salì sul suo cavallo, si recò al mercato a Foligno, vendette ogni cosa e consegnò il ricavato al vecchio prete di S. Damiano. Il vecchio prete non accettò nemmeno un soldo, ma Francesco si acquistò la simpatia e la fiducia, ottenendo di fermarsi presso di lui. Non appena Pietro di Bernardone, il padre, apprese quanto il figlio aveva fatto, fu preso da grande collera e da profondo dolore e si organizzò per ricondurlo a casa. Ritornò Francesco al suo paese di Assisi: ma non era più il Francesco di prima, re delle feste, il giullare nelle serate di Assisi, ma vestito di stracci, povero e mendicante. E quando la gente lo vide così gridava: “Al pazzo! al pazzo!”. E un giorno tutto particolare, davanti al Vescovo di Assisi, dopo essersi spogliato delle vesti che indossava, disse: “Fino ad ora ho chiamato padre mio Pietro di Bernardone… da oggi in avanti chiamerò il Signore mio padre e dirò “Padre nostro, che si nei cieli…”. Era in atto la conversione!

Il dopo è tutto un servizio a Dio e ai fratelli. Prima abitando a Rivotorto, dove la permanenza dei frati ebbe fine in maniera curiosa, quando un contadino urlando spinse il suo asino, mentre i frati pregavano, all’interno della capanna dove abitavano i frati, gridando “Avanti, poltronaccio… vedrai che non c’è posto più bello per un asino”. Poi nella cappella della Porziuncola, ceduta ai Frati dall’abate benedettino del monte Subasio. Da lì sorsero i “Fioretti”, lì la culla dell’Ordine Francescano, lì l’amore alla natura, lì il “cantico delle creature”. “Povertà, obbedienza, castità”: i grandi voti che regolano la vita dei Frati, da allora, e per sempre. Poi Greccio, La Verna con le Stimmate, poi dal Sultano in Palestina, poi i 5 primi martiri del Marocco. Il primo Ordine, il secondo Ordine delle Suore Clarisse, l’Ordine Francescano secolare. 

Francesco è uno di questi uomini di cui l’umanità sarà sempre orgogliosa. Piace per la sua nobiltà d’animo, per il suo amore alle creature e al creato, per la sua umiltà… E lo si vede ancora oggi nelle persone che da ogni parte del mondo vanno ad Assisi… Assisi diventata la città della Pace, dell’incontro fra religioni diverse con gli ultimi Papi che l’hanno voluta onorare con la loro presenza e partecipazione allo spirito e alle idee che Francesco ha portato nella Chiesa e nel mondo. E i Francescani (frati minori, nome voluto per i frati da Francesco) sono anche nel Veneto con i loro conventi e le loro parrocchie. E sono giunti anche a Taglio di Po; ed ecco come…

Il vescovo di Chioggia mons. Giacindo Giovanni Ambrosi fin dall’inizio della sua cura pastorale pensava di affidare alla Provincia Veneta di S. Antonio la Curazia autonoma di S. Francesco d’Assisi in Taglio di Po, separata già dal 1825 dalle confinanti parrocchie. Ottenute le debite facoltà, nel 1939 portò a compimento il disegno concepito con speciale Convenzione valida per cinque anni. Con decreto del 4 ottobre 1943 (integrato da uno successivo del 27 maggio 1953) la elevò a parrocchia, affidandola “pleno jure” alla Provincia. Un’ulteriore Convenzione tra Diocesi di Chioggia e la Provincia Veneta è datata 27 giugno 1989.

La chiesa di S. Francesco d’Assisi è stata consacrata il 19 ottobre 1905 dal patriarca di Venezia Mons. Aristide Cavallari. Nel marzo del 1941 il maestro Caudana Federico inaugurò il nuovo organo costruito dalla ditta Giuseppe Zanin e figlio. Nel 1946 la Residenza venne eretta a Guardianato. Il 1° ottobre 1956 il Rev.mo Ministro Generale dell’Ordine benediceva il nuovo Convento. Nel gennaio dello stesso anno ebbe inizio la costruzione del campanile, poi sospesa per diversi anni e infine ripresa e portata a termine nel novembre 1969.

Nel settembre 1966 furono portati a termine i restauri della chiesa pericolante. Nel 750° anniversario della morte di S. Francesco, il 5 giungo 1977 è stato inaugurato l’edificio della “Dottrina Cristiana” per celebrare la memoria di p. Augusto Tasso, primo parroco. Nel 1982, VIII centenario della nascita di S. Francesco, il Maestro d’Arte G. Gennari di Taglio di Po costruì il portone d’entrata della chiesa. Con formelle di bronzo in bassorilievo illustranti la vita di S. Francesco. L’anno successivo il frontespizio della chiesa fu arricchito da un mosaico della scuola di Spilimbergo, su disegno del prof. Modolo, che rappresenta S. Francesco che protegge Taglio di Po dalle acque.

Nel 1984 l’interno della chiesa fu rinnovato con dipintura generale.

Il 27 gennaio 1987 la parrocchia ha celebrato in maniera straordinaria il primo centenario della liberazione dal vaiolo. L’anno successivo furono cambiate le vetrate della chiesa e la Cappella della Madonna del Vaiolo fu arricchita con vetri policromi. Nel 1992 è stata realizzata la pavimentazione in porfido del piazzale antistante la chiesa e nel 2006 è stato ristrutturato il Patronato parrocchiale.

La parocchia si compone di oltre 7.000 abitanti, distribuiti in oltre 2.900 nuclei familiari.

Oggi alla Parrocchia di S. Francesco è stata aggiunta dalla Diocesi anche la cura pastorale della parrocchia di Mazzorno Destro, composta da 185 abitanti in 86 nuclei familiari, rimasta senza parroco dopo la partenza di p. Dino, quattro anni fa.

Ora la Comunità Religiosa presente a Taglio di Po è costituita da quattro Frati Minori, guidati dal parroco Fr. Luigi Bettin che è anche Guardiano (superiore) della Fraternità, da Fr. Cristian Capuzzo, vice parroco e addetto all’Oratorio, ai Giovani e Assistente Scout, con la collaborazione di Fra Giuseppe Ferraro, che come cappellano festivo segue la parrocchia di Rivà, e Fra Carlo Tessarin, quest’ultimo a servizio particolarmente della chiesa.

La fraternità di Taglio di Po

“da Nuova Scintilla n.9 del 1 marzo 2015”