Adozioni a “vicinanza”

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Centro d’ascolto Caritas di Sottomarina e dintorni

Adozioni a “vicinanza”

“Fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito”. Così recitava la colletta della messa dell’aurora del giorno di Natale. Ebbene, lo splendore di cui parla l’invocazione lo abbiamo visto e sperimentato in due momenti diversi grazie ad alcune famiglie dell’Unità pastorale B.V. della Navicella-S. Michele Arcangelo e ad una decina di studenti del Polo Tecnico di Adria.

Le famiglie, da tempo vicine al centro di ascolto Caritas della vicaria di Sottomarina, ci hanno chiesto di individuare due famiglie del nostro territorio che vivono in situazione di disagio economico, dovuta alla perdita del lavoro o ad un lavoro precario, decidendo di rinunciare al tradizionale scambio di regali (proposta condivisa dai loro figli), e destinando l’intera

somma raccolta (Euro 480) per le esigenze delle persone segnalate. Venerdì 20 dicembre presso i locali della B. V. di Lourdes c’è stato l’incontro semplice e fraterno all’insegna del “Dio ama chi dona con gioia” per realizzare e condividere il gesto di prossimità. I soldi sono serviti per acquistare a bambini e genitori calzature, vestiti, libri ed altro ancora, e per pagare alcune bollette inevase.

Lunedì 23 dicembre 10 studenti della 5B Igea Polo Tecnico di Adria si sono dati appuntamento, chi venendo in macchina chi in treno, all’oratorio salesiano di Chioggia e lì hanno incontrato 13 famiglie accompagnate dal Cda Caritas di Sottomarina. Per più di due ore hanno intrattenuto bambini e genitori con canti, giochi, bans, e l’arrivo di Babbo Natale che ha consegnato a ciascuno dei bambini presenti un regalo e ai genitori un panettone. C’è stato anche un fuori programma (inatteso ma graditissimo, con lo “zampino” di don Yacopo): la visita a sorpresa del vescovo Adriano, che a sua volta ha voluto consegnare a tutti i ragazzi un panettone su misura (mignon ma non troppo), pregare con noi e per noi, e impartire la benedizione. Questo è il racconto, senza eccessi di enfasi, retorica o sentimentalismi, delle esperienze vissute. Non sono stati gesti melliflui e straordinari, bensì segni autentici di prossimità evangelica, che, ne siamo certi, continueranno nell’attenzione e nell’accompagnamento (con il coinvolgimento della società civile ed ecclesiale) di chi vive con fatica la quotidianità, la ferialità. Ringraziamo tutti coloro (compresi don Pierangelo, don Simone e i salesiani nella persona di don Marco) che ci hanno permesso di vivere un’anticipazione del Natale, dell’incontro con quel Dio che ha ridotto la distanza tra cielo e terra, che è diventato compagno di viaggio di ogni uomo e donna. (Ada e Lucio)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 1 del 5 gennaio 2014