Preghiera e canto dal cuore

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MUSICA SACRA. La manifestazione di Dio nei Salmi

Preghiera e canto dal cuore

Ho letto con grande gioia l’interessante articolo di don Pavan, in riferimento ai Salmi, grande e assai importante tema affrontato esaurientemente nell’annuale Convegno Nazionale di Assisi, promosso dalla Associazione Italiana S. Cecilia. Davvero è apparso chiaro che c’è ancora molto da scoprire di bellezza, di sublime poesia e di estasiante preghiera dei Salmi. Basta dire che il loro Autore è lo Spirito Santo. Gesù stesso, durante la sua vita terrena, prega e ci insegna a pregare con i Salmi che sempre, presso il popolo ebreo, sono canti. Il salmo nasce con il canto. Anche sulla croce, Gesù morente prega con il salmo 21 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” e, secondo

gli studiosi, lo ha pregato tutto intero… Dopo la Risurrezione, ai due discepoli incamminati verso Emmaus, dice: “Bisognava che si compisse tutto ciò che è stato scritto di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. Grazie a Dio, oggi, in diverse parrocchie, si prega con le Lodi e i Vespri. Ottimo! La preghiera deve partire dal cuore e quindi richiede silenzio interiore ed esteriore, voce non troppo alta, anzi… e si cerchi di dare espressione alle parole, non come recitare una poesia, modo infantile! Così ci sarà dato di gustare la preghiera “come miele al nostro palato”. Si cerchi anche di cantare almeno qualche salmo, osservando bene l’asterisco, con pausa di due secondi (queste sono le regole). Sento che in molte celebrazioni viene cantato almeno il ritornello del Salmo Responsoriale. Bene! Si faccia attenzione a qualche ritornello composto con melodia abbastanza difficile per l’assemblea e meno ancora con “arte…”… si può usare un falso bordone. Il Salmo Responsoriale non viene “proclamato” dal lettore, ma (è ovvio) dal “salmista” in modo chiaro, lento, ma anche dando vivacità alla Parola di Dio. (continua) (don Mario Romanato)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 25 marzo 2012