Chi è il buon Samaritano?

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Caritas. L’incontro formativo dell’11 marzo e le sue ripercussioni concrete nel quotidiano

Chi è il buon Samaritano?

Circa una cinquantina di persone hanno partecipato al momento di riflessione proposto dalla Caritas Diocesana domenica scorsa alla casa “Madonna del Divino Amore” a S. Anna di Chioggia. La riflessione si è soffermata sul testo della parabola lucana nota come la parabola del Buon Samaritano, presentata con competenza e rigore da don Gastone Boscolo. Se c’è un tratto evangelico che sta particolarmente a cuore agli operatori della carità e della Caritas, non può che essere questa narrazione sulla prossimità e sul significato che questa riveste per noi. Nelle sue varie espressioni, come i Centri di ascolto, il Fondo di Solidarietà, gli

aiuti economici concreti che oggi tante persone chiedono alla Caritas, vi è indubbiamente anche una certa fatica – usando l’immagine evangelica – di ‘fermarsi’ e prendersi cura dell’altro che non è necessariamente “mezzo morto” ai bordi della strada. Le richieste di aiuto oggi arrivano da molteplici posizionamenti sociali e spesso non risulta facilissimo distinguere il povero dal furbo o da chi fa finta di essere in situazione di indigenza. Lo sguardo del Buon Samaritano è innanzitutto uno sguardo che sa riconoscere il bisogno e che alla luce di questo agisce e fa agire chi di competenza. Forse, questo è ciò che emergeva nel confronto di gruppo con don Gastone: per noi il fermarsi e il riconoscere è proprio il lavoro di costruzione nella nostra Chiesa locale, di una rete di Centri di Ascolto che ci danno la possibilità di leggere i multiformi volti delle povertà odierne.

Compito della Caritas non è risolvere sempre e tutti i problemi – quella che amichevolmente chiamiamo la “sindrome del redentore” – ma di creare le condizioni, di ricercare le competenze, di aiutare le istituzioni a creare le condizioni per una “buona vita”. Quest’anno pastorale ha visto la Caritas Diocesana proporre in maniera preponderante momenti formativi per comunità parrocchiali e vicariati: momenti che sostanzialmente hanno avuto una buona risposta e un buon ritorno. Così si sono create o si stanno riproponendo le Caritas parrocchiali con un compito prevalentemente pedagogico nei confronti delle comunità cristiane. I mesi di aprile e maggio sono tradizionalmente occupati dalle Caritas per la diffusione dei report sulle povertà attraverso incontri e presentazione degli stessi anche alle amministrazioni comunali. Così tenteremo di fare anche nel prossimo futuro. Su Nuova Scintilla (e sui siti www.nuovascintilla.com e www.diocesidichioggia.it) comunicheremo le attività e le iniziative.   (M. C.)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 11 del 18 marzo 2012