LETTERA APERTA AI CATECHISTI

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Cari catechisti,

siamo di nuovo sul nastro della ripartenza pastorale delle nostre comunità parrocchiali e dei gruppi di catechesi per i bambini e i fanciulli dell’iniziazione cristiana, nonché dei gruppi di quegli adolescenti che piò o meno timidamente entrano ancora per la porta delle nostre chiese o oratori.

La ripresa dei percorsi di fede segue, per abitudine, quella scolastica, calendario dal quale non ci siamo ancora staccati pur avendo preso consapevolezza che il nostro ritmo dovrebbe essere cadenzato dall’anno liturgico nella sua interezza.

Negli ultimi due anni, proprio come il mondo della scuola ma anche come tante altre attività educative, l’azione catechistica delle parrocchie ha subìto dapprima un arresto e poi è proseguita a singhiozzo a causa dell’emergenza sanitaria. Ora ci auguriamo di poter vivere un nuovo tempo caratterizzato da una nuova consapevolezza individuale e comunitaria della nostra identità cristiana.

Infatti, non si tratta di riprendere il passo che avevamo prima, per ritornare a fare quello che eravamo abituati a fare e nello stesso modo. A più livelli, dalla chiesa locale a quella italiana, dagli uffici di pastorale diocesani a quelli nazionali, la riflessione condotta su quanto stiamo vivendo – la pandemia non è ancora alle spalle e le nostre comunità faticano a ripopolare le proprie fila – ci dice chiaramente che più niente può essere come prima. Non è una resa alla situazione che rimane difficile e ancora ci trova disorientati, ma è la consapevolezza che stiamo vivendo un’opportunità straordinaria.

Con sorpresa possiamo constatare che la vita della Chiesa non si è fermata: questo è stato un tempo di riflessione per tutti – vescovi, presbiteri, fedeli -, come anche un tempo di discernimento che prosegue. Il Papa ha indetto un Sinodo dei vescovi e i vescovi italiani un cammino sinodale. E’ un tempo fecondo di scelte che ora devono mettere radici nelle nostre parrocchie. Penso all’apertura nell’istituzione di alcuni ministeri stabili per le nostre comunità, tra cui il ministero del catechista.

Abbiamo bisogno di un tempo, ora che intravediamo quali sono i punti su cui poter far leva, per poter consolidare le basi di un volto nuovo delle nostre comunità di battezzati per aprirci con gioia all’annuncio missionario della fede in Cristo Gesù. Questo passa non sostituendo una facciata con un’altra, non è un restyling, ma attraverso l’acquisizione di unnuovo modo di vivere e operare: dobbiamo allora rimodellarci nel più profondo.

Per questo motivo, con il vescovo, i vicari e il coordinamento della pastorale in diocesi, abbiamo capito quanto opportuno fosse offrirvi un tempo per aiutarvi ad acquisire strumenti solidi per il compito e la missione di catechista, che portate con gioia e fatica sulle vostre spalle assieme ai vostri parroci. Non dobbiamo aver fretta di iniziare le attività catechiste, quanto piuttosto cogliere l’occasione che viene data nei vicariati di una proposta di formazione per voi fra i mesi di settembre e ottobre, che culminerà con l’apertura dell’anno pastorale e sinodale domenica 17 ottobre. È un’occasione straordinaria che ci permette di fare un balzo in avanti come chiesa diocesana nella formazione di laici sempre più corresponsabili della missione dell’annuncio del Vangelo. Auguro a tutti voi che questi percorsi riaccendano il gusto e la gioia del compito al quale siete chiamati.

 

Don Simone Zocca

Delegato per la Pastorale