San Giuseppe di Cavarzere

Il respiro della carità tra pane e tavola

Incontro Sacerdoti della Diocesi

preti a cavarzere
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Giovedì 13 u.s., a San Giuseppe di Cavarzere, abbiamo avuto il primo dei tre incontri di formazione di questo mese di maggio. Don Matteo Pasinato, della diocesi di Vicenza, ci ha proposto una riflessione sull’apostolato della carità.

L’idea di fondo, che ha sviluppato, la potremmo riassumere così: il respiro della carità è la traccia rossa che riconosciamo in ogni storia di santità e deve essere anche il filo rosso che percorre il nostro ministero di presbiteri e di ministri nella Chiesa.

Da sfondo alla riflessione il brano di Atti 6,1-7, dal quale cogliamo come lo Spirito Santo che aumenta la comunità dei discepoli, aggregando ad essi nuovi credenti, inneschi un acceso confronto nella comunità cristiana riguardo all’apostolato della carità. I credenti di origine greca denunciano che i loro poveri erano trascurati rispetto a quelli di provenienza giudaica. Il testo in questione è quello che tradizionalmente riconosciamo dell’istituzione dei diaconi da parte degli apostoli.

Nel testo però non c’è la parola “diaconi” ma la parola “diaconia”, in gioco c’è la credibilità degli apostoli stessi e della loro missione.

Come affrontare questo conflitto, che potremmo dire è stato suscitato dallo stesso Spirito di Dio, a causa del successo dell’annuncio del vangelo?

Gli apostoli si rendono conto che, come loro devono dedicarsi alla diaconia della Parola, altri devono dedicarsi alla diaconia verso i poveri. Il conflitto porta al discernimento e alla scelta che è necessario istituire un ministero apposito. Gli apostoli, però, non impongono una loro scelta ma corresponsabilizzano i greci nell’individuare alcune persone di buona fama a cui poter affidare questo compito.

Anche noi presbiteri, oggi, dobbiamo chiederci a che cosa dobbiamo dedicarci come presbiteri. Che cosa non dobbiamo trascurare? Oggi infatti c’è un’obesità ministeriale di cui siamo anche complici.

Da dove vengono le soluzioni? Dobbiamo nutrirci della Parola che ci aiuterà a vedere e affrontare i problemi. Gli apostoli cercano persona dalla buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affidare un incarico. La soluzione viene ad esempio da un modo di esercitare la leadership nella conduzione della comunità: qui gli apostoli ammettono il problema, chiedono ai discepoli di cercare tra di loro, inaugurano dei processi.

I processi, che potremmo ritenere virtuosi per l’intera comunità cristiana, oggi ci chiedono di non trascurare la mensa eucaristica, innanzitutto, perché non esistono cristiani senza Pasqua; ci viene chiesto di crescere nel confronto e nel dialogo franco, che esige l’ascolto di ciò che l’altro lamenta; la franchezza quindi si fa forte della verità, perché la carità chiede un riequilibrio di forze e risorse che possiamo ottenere dando spazio alla creatività di altri e alla competenza dei ruoli, per cui lì dove ognuno fa quello che deve fare nasce sempre qualcosa di nuovo.

 

 

Don Simone Zocca