SPUNTI OMILETICI DEL VESCOVO ADRIANO

“Vedano le vostre opere buone”

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Gesù non concepisce la comunità dei suoi discepoli come della gente che vive bene per conto suo e pensa a se stessa, ma come dei testimoni del suo insegnamento e del suo stile di vita. Quale dunque la missione della Chiesa nel mondo? La pagina di oggi ce lo dice con tre immagini e un detto di Gesù che le spiega. La prima immagine è quella del sale. A cosa serve il sale? Lo si mette nei cibi per renderli saporiti e lo si usa per la loro conservazione. Se non fa questo non serve a niente e si butta via perché diventa solo impiccio tenerlo in casa. Il discepolo di Gesù ha nel mondo, tra gli uomini, il compito di mostrare il senso e il gusto del vivere umano alla luce dell’insegnamento di Gesù. E se non fa questo? È come il sale che ha perso la sua forza: questo si butta fuori casa per la strada (allora non erano asfaltate) e lo stesso accade dei discepoli e della Chiesa: risultano una realtà inutile, da buttare, perché non sono autentici testimoni e annunciatori di quel vangelo di Gesù che dà profondo e gioioso significato al mondo stesso. La seconda e la terza immagine fanno riferimento alla ‘visibilità’. Gesù ha definito se stesso “la luce del mondo” (Gv 8,12) finché lui era nel mondo (Gv 9,5). Quando non sarà più nel mondo egli chiede ai suoi discepoli di essere loro “la luce del mondo”. Cosa si fa nelle case quando viene buio? Si accende la luce? Nelle antiche piccole case del tempo di Gesù, fatte di una sola stanza la lampada a olio accesa innalzata su un portalampade alto faceva luce per ognuno che era in casa. Per Gesù la casa è il mondo dove la luce del Vangelo, quella umile ma potente Parola di Gesù, come ci ricorda l’apostolo Paolo nella seconda lettura, attraverso i discepoli deve diventare visibile a tutti. La stessa cosa si dica dell’immagine della città posta sopra un monte: è visibile a tutti e non può essere diversamente, non può rimanere nascosta. Come mai, sembra ricordare Matteo, il vangelo di Cristo nel mondo sembra non illuminare tutti, o pochi, o nessuno, e rimanere nascosto, cosicché gli uomini non giungono a riconoscere e lodare Dio, Signore del cielo e della terra? Ecco la missione del discepolo di Cristo e della Chiesa: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedendo le vostre opere buone rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”. Le “opere buone”, la buona condotta di vita dei discepoli, vissuta in conformità alla Parola di Dio deve diventare la luce che porta il mondo a riconoscere che la benevolenza paterna di Dio è all’opera nel mondo e quindi giunga a rendergli gloria e a benedirlo. Nel capitolo 25 del suo vangelo l’evangelista Matteo concretizzerà le “opere buone”, alla luce anche di quanto abbiamo ascoltato nella pagina del profeta Isaia, grazie alle quali Dio stesso ci riconoscerà buoni discepoli del suo figlio Gesù.

+ Adriano Tessarollo