Si aspetta sempre…

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Rubrica

PAROLA DI DIO / I Domenica di Avvento – A

Si aspetta sempre…

Letture: Is 2,1-5; Rom 13,11-14; Mt 24,37-44

Mentre cammino per il paese una coppia mi saluta, con occhi lucidi, e lei toccandosi la pancia mi dice “Stiamo aspettando un bambino”: non mi trattengo, li abbraccio e nasce uno spontaneo “Dio vi benedica!”. A cena un’amica mi dice che aspetta per la fine di dicembre l’auto nuova, frutto di sacrifici e tante ore di lavoro, ma è contenta perché sarà tutta sua. Una signora mi dice che le è arrivata la pensione, cosa che non si sarebbe mai aspettata per alcuni intoppi burocratici. Si aspetta, sempre, poco o tanto; si aspetta il proprio turno dal medico, davanti al salumiere, si aspetta una notizia importante o si aspetta che arrivi l’amato o l’amata e ci si prepara. Ecco, l’avvento risuona in questa maniera: è un attendere fiduciosi l’arrivo del Signore che nella

liturgia natalizia celebreremo ancora una volta tra noi. Ma l’avvento ci pone anche di fronte a quell’ultimo ritorno del Signore che alla fine dei tempi si manifesterà glorioso sulle nubi del cielo. “Vigilate, tenetevi pronti…”. A cosa, Signore? “Ecco sto alla porta e busso…”: per udire i tuoi passi e, ascoltando la tua voce, subito aprirti! “La nostra salvezza è vicina”, ci suggerisce Paolo nella seconda lettura. Il tempo di avvento non ha la caratteristica penitenziale propria della quaresima, ma è lo stesso un tempo forte: il che significa che dovremmo attivarci per Andare con gioia incontro al Signore che viene!

Proviamo a porre due segni che ci esortino a una attenzione quotidiana e a ridestare questa attesa. Il primo gesto è quello di cercare una bibbia (o il Nuovo Testamento) e iniziare a leggere ogni giorno un pezzetto del Vangelo che quest’anno ci accompagnerà: Matteo. Un piccolo brano e lasciamo il Vangelo bene in vista! Togliamolo dallo scaffale; prendiamo quello della cresima o del matrimonio. Se l’Avvento è cammino incontro alla Parola fatta carne, necessariamente la Parola del Vangelo devo conoscere, amare, leggere, pregare. Una seconda attenzione: abbiamo una settimana intera per prepararci alla grande festa dell’Immacolata: dedichiamo tempo alla preghiera mariana, il rosario! O almeno recitiamo qualche bella Ave Maria, andando al lavoro, adempiendo le nostre attività quotidiane, mentre andiamo a scuola, quando siamo in attesa delle tante situazioni della vita. Magari con una visitina in chiesa, se è possibile: Maria, aiutami ad accogliere il Figlio tuo che ora vive in te! Buon cammino.       (don Nicola Nalin)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 45 del 1° dicembre 2013