In una cattedrale gremita

Apertura del Giubileo 2025 in Diocesi

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“Mai vista così piena la cattedrale!” – ha commentato alla fine della messa pomeridiana domenica 29 dicembre il vescovo Giampaolo esprimendo la sua gioia nel vedere una così folta partecipazione all’apertura dell’Anno santo in diocesi.

La celebrazione è iniziata alle 15.30, presieduta dal vescovo, nella basilica di S. Giacomo che faticava a contenere il flusso dei fedeli, poi il breve pellegrinaggio verso la cattedrale con la croce giottesca portata da una famiglia, la venerazione della croce all’ingresso, quindi l’entrata della grande folla, prolungatasi per molti minuti. Il vescovo ha quindi asperso l’assemblea con l’acqua benedetta a partire dal Battistero ed ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, all’inizio della quale ha benedetto e inaugurato ufficialmente la nuova cattedra episcopale e l’ambone, sottolineandone il significato.

All’omelia il vescovo Giampaolo, partendo dal tema del Giubileo, ha sottolineato che la speranza cristiana non delude, “non ci confonde”: guardando alla realtà attuale si potrebbe dire che è una “speranza crocifissa”, ma è anche una “speranza risorta” – ha detto – perché si fonda sul Cristo risorto; al tempo stesso è una speranza che diventa “impegno e responsabilità”, che ci chiama a pregare e lavorare per la pace, per la promozione della vita, per i deboli, i carcerati, i poveri, i malati, per la salvaguardia del creato… Riferendosi poi al brano evangelico della Santa Famiglia che si era recata a Gerusalemme, ha messo in evidenza il valore del nostro pellegrinaggio, ha ricordato che anche noi dovremmo a volte sentirci angosciati per aver perso l’amore o la speranza in Gesù, tutti dobbiamo continuamente coltivare il desiderio di cercare Gesù e anche noi, come lui, dovremmo occuparci di più delle cose di Dio Padre mettendolo al centro della nostra vita. “La speranza cristiana non delude – ha concluso –, non ci illude, non ci fa vergognare. La speranza cristiana è l’unica speranza per la vita del mondo”.

Presenti al rito, oltre al coro Vittore Bellemo diretto da Francesco Bertotto che ha sostenuto i canti, il sindaco e varie autorità civili e militari, molte religiose, tra cui le Serve di Maria addolorata impegnate nel Capitolo generale, i gruppi vocazionali… Al termine, prima della benedizione solenne, il vescovo stesso ha voluto dare gli “avvisi”, ringraziando gli artefici della cattedra e dell’ambone (tra tutti Albano Poli, ora in cielo), gli organizzatori della celebrazione e tutti i partecipanti; ha ricordato inoltre che la “porta santa” viene aperta in questo giubileo solo a Roma, dove ci recheremo in pellegrinaggio a settembre, ma si può ottenere l’indulgenza giubilare in diocesi nei santuari mariani della Navicella, di Pettorazza Papafava, di Pellestrina e nel duomo di Loreo, oltre alla chiesa delle Clarisse di Porto Viro, la chiesa di San Francesco a Chioggia dove c’è l’adorazione quotidiana, nella cappella del Crocifisso a Cavarzere e nella chiesa-santuario del Cristo di san Domenico a Chioggia.

Vito