All’insegna della speranza

1ª Assemblea Sinodale Italiana nella Basilica di S.Paolo

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Dall’inizio del cammino sinodale che la Chiesa italiana ha avviato nel 2021, mettendosi in ascolto della Parola di Dio e della voce del suo popolo raccolta nelle parrocchie e negli ambienti della società civile, si sono riuniti a Roma i rappresentanti Diocesani per esprimere, partendo dalla ricchezza dei contributi raccolti in questi anni, una sintesi programmatica necessaria a ricostruire una comunità ecclesiale più inclusiva, vicina alla realtà del popolo e capace di testimoniare il vangelo. Con questo scopo dal 15 al 17 novembre nella Basilica di San Paolo fuori le mura più di mille tra vescovi, laici, religiosi, sacerdoti, uomini, donne e giovani, inviati da ogni diocesi, si sono confrontati con amore verso la Chiesa e con il vissuto delle loro comunità di provenienza.

La basilica di San Paolo, luogo altisonante dove nel 1959 Papa Giovanni XXIII annunciò il Concilio Vaticano II, in quei giorni ha accolto questa Prima Assemblea Sinodale impegnata a concretizzare la riforma dettata dal Concilio stesso per costruire una Chiesa in uscita, capace di andare incontro al mondo come papa Francesco ha in indicato in “Evangelii gaudium”, una Chiesa libera sciolta e generosa, nel contesto di in processo sinodale mondiale indicato con visione profetica dallo stesso pontefice, dove l’autorità sia esercitata come servizio e dove ogni battezzato sia corresponsabile.

È stata una esperienza entusiasmante, appassionante, di Chiesa viva con il desiderio di ciascuno nei tavoli di lavoro di dare il meglio, pur consci della propria fragilità ma fiduciosi nella guida dello Spirito. Quanto elaborato in questi tre giorni verrà poi inviato alle singole diocesi italiane per una ulteriore valutazione e implementazione, per giungere nella primavera del 2025 a un documento programmatico concreto per il cammino della Chiesa in questo nostro tempo, affinché le Chiese che sono in Italia possano essere capaci di incarnare il messaggio cristiano in questa società in rapido cambiamento e possano essere capaci di ascolto, aperte al dialogo con il mondo contemporaneo. Inoltre, costruiscano Comunità in grado di abitare il territorio, la piazza e le periferie con uno stile di prossimità incontrando le persone con spirito di carità e accoglienza, capaci di porre segni che riscaldano i cuori e riattivano la speranza.

Pierangelo Bagatella