Comprendere la Bibbia - 87

Come è nata la Bibbia (III)

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Il Nuovo Testamento. Dopo gli eventi pasquali la comunità cristiana cresce rapidamente. Il vangelo grazie agli apostoli, a Paolo e a semplici credenti cammina e arriva ben oltre i confini della Palestina raggiungendo tutti i paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. La predicazione degli apostoli inizialmente è solo orale. Non tardano, però, ad apparire i primi scritti cristiani. I testi più antichi sono di Paolo. Tra gli anni 50 e 60 vengono composte la 1-2 Tessalonicesi, la 1-2Corinzi, la lettera ai Filippesi, ai Galati e quella ai Romani. Dal 61 al 63, Paolo, prigioniero a Roma, scrive le lettere ai Colossesi, a Filemone e agli Efesini (Colossesi ed Efesini sono ritenute opera di discepoli di Paolo e sarebbero pertanto posteriori alla sua morte). Un’altra serie di lettere viene indirizzata a pastori d’anime, di qui il titolo di lettere pastoralidato alle due lettere a Timoteo e alla lettera a Tito. Queste lettere appartengono quasi sicuramente alla tradizione paolina e riflettono la situazione ecclesiale della fine del I sec. d.C.  La lettera agli Ebrei non ha legami diretti con la tradizione paolina, intende rincuorare i cristiani di origine ebraica tentati di apostasia e precede di poco la distruzione di Gerusalemme (70 d.C.).

La redazione definitiva dei primi tre Vangeli (Marco, Matteo, Luca) va dal 65 all’80 ca. Di questi tre vangeli, detti sinottici, quello di Marco è il più antico, non conosce l’evento della distruzione di Gerusalemme, e questo significa che è stato infatti composto prima del 70. Il vangelo di Matteo è invece posteriore perché mostra di conoscere questo evento. L’opera lucana, che comprende il terzo vangelo e gli Atti degli apostoli, è stata probabilmente composta negli anni ‘80. Altri scritti neotestamentari vengono detti lettere cattoliche (= universali), perché si tratta di scritti che non hanno un destinatario preciso, e sono la lettera di Giacomo e di Giuda, la 1-2 Pietro, la 1-2-3 Giovanni. Questi testi portano la firma di grandi personaggi delle origini cristiane, ma gli studiosi divergono quanto alla loro paternità e datazione. La comunità cristiana che vi si riflette è quella della fine del primo secolo. L’opera giovannea, che oltre al Quarto vangelo e all’Apocalisse comprende anche le tre lettere che portano il nome dell’apostolo, chiude la collezione degli scritti neotestamentari (fine del I sec. d.C.). Il vangelo di Giovanni riporta la predicazione del “discepolo amato” ma anche la tradizione che da lui è nata. Probabilmente è tra gli ultimi scritti in ordine di tempo del Nuovo Testamento. L’Apocalissegli è anteriore di qualche anno. L’autore di questo libro si presenta ai suoi lettori come Giovanni loro fratello e compagno nella tribolazione (Ap 1,9). Gli studiosi dubitano fortemente che questo Giovanni si possa identificare con l’autore del vangelo per motivazioni di ordine linguistico e teologico.

Gli apocrifi. Oltre agli scritti che sono entrati a far parte della Bibbia si sviluppò anche un altro tipo di letteratura religiosa che però non è entrata a far parte dei libri sacri. Questi scritti sono conosciuti con il termine di apocrifi (dal greco: nascondere, occultare), perché il loro contenuto si considerava segreto. Sono chiamati anche pseudoepigrafi (dal greco: falsa iscrizione), perché gli autori per dare autorità ai loro scritti ricorsero all’espediente letterario di attribuirli a qualche personaggio famoso del passato (Apocalisse di Mosè, Testamenti dei dodici patriarchi, Protovangelo di Giacomo, Vangelo di Pietro, Atti di Paolo). Questa letteratura si sviluppò a partire dal III sec. a.C. e continuò in epoca neotestamentaria. Fra gli apocrifi del NT alcuni sono di grande interesse per conoscere il processo di trasmissione di alcuni detti e parabole di Gesù (Vangelo di Tommaso). Gli apocrifi del NT, anche se non forniscono nuove informazioni credibili su Gesù né dati dottrinali nuovi, sono testimonianze preziose perché ci informano dell’ambiente spirituale delle comunità in cui vennero scritti. L’arte e la pietà popolare si sono spesso ispirate a questi racconti.

Gastone Boscolo