21 novembre 2021

Cammino Sinodale: il punto della situazione

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Prima della fine di ottobre, il vescovo Adriano, ha provveduto a nominare una equipe sinodale che iniziasse ad incontrarsi per individuare i contenuti e il metodo di lavoro con il quale condurre questa prima fase del cammino sinodale in diocesi.

Dopo un incontro di formazione on line, proposto dalla segreteria del Cammino sinodale della Chiese in Italia, per tutti i referenti diocesani, la nostra equipe si è riunita per prendere in esame le schede preparate per la consultazione degli organismi di partecipazione diocesani e parrocchiali, delle aggregazioni laicali, dei fedeli delle parrocchie e dei lontani. Ogni scheda sarà riadattata per la nostra realtà diocesana, ma si manterrà, per quanto possibile, il dialogo aperto su tutti i dieci temi fondamentali, che di seguito elenco e ne sintetizzo il significato: compagni di viaggio, nella Chiesa e nella società siamo fianco a fianco sulla stessa strada; ascolto, è il primo passo che richiede mente e cuore aperti, senza pregiudizi; parlare, perché tutti sono invitati a parlare con coraggio e parresia, cioè in libertà, verità e carità; celebrazione, in quanto il “camminare insieme” è possibile solo se si basa sull’ascolto comunitario della Parola e sulla celebrazione dell’Eucaristia; condivisione della responsabilità per la nostra missione: la sinodalità è al servizio della missione della Chiesa, alla quale tutti i membri sono chiamati a partecipare; dialogo nella Chiesa e nella società, dialogo che richiede perseveranza e pazienza, ma che permette anche la comprensione reciproca; ecumenismo, che è il dialogo tra cristiani di diverse confessioni, uniti da un unico battesimo, ed ha un posto speciale nel cammino sinodale; autorità e partecipazione, perché una Chiesa sinodale è una Chiesa partecipativa e corresponsabile; discernere e decidere: in uno stile sinodale prendiamo decisioni attraverso il discernimento di ciò che lo Spirito Santo sta dicendo attraverso tutta la nostra comunità; formarsi nella sinodalità: la sinodalità implica ricettività al cambiamento, formazione e apprendimento continuo. Entro la fine del mese di novembre saranno pubblicate e inviate le schede adattate per la consultazione nei vari ambiti.

Tre, a mio parere, sono i punti fermi: innanzitutto, affinché la consultazione sinodale raggiunga il suo scopo, è necessario compiere sforzi significativi per coinvolgere in modo significativo il maggior numero di persone possibile; questa è la prima responsabilità dei Referenti diocesani, incaricati di guidare e animare la fase diocesana del Processo sinodale. Poi, il cuore dell’esperienza sinodale è l’ascolto di Dio attraverso l’ascolto reciproco, ispirati dalla Parola di Dio. Infine, le domande stimolo sono suggerite attraverso un questionario per avviare e facilitare questa esperienza di condivisione e ascolto: l’obiettivo non sarà rispondere a tutte le domande, ma scegliere quelle più rilevanti nel contesto locale per offrire una lettura delle esperienze in atto, le criticità, i frutti che sono stati finora raccolti e ciò che di nuovo potrà nascere.

Don Simone Zocca

Delegato della Pastorale