Comprendere la Bibbia - 82

Il calendario biblico

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Gli israeliti computavano il tempo sulla base del tragitto degli astri, specialmente del sole e della luna (Gen 1,14). Come per gli altri popoli circonvicini, l’unità-base era il giorno solare, che poteva contarsi da alba ad alba o da tramonto a tramonto. Nei testi antichi predomina la prima formula, mentre in quelli più tardivi è preferita la seconda.

L’ebraismo ortodosso conta gli anni dalla creazione del mondo. A metà settembre 2021 è iniziato l’anno 5782. L’anno biblico consta di 12 mesi lunari di 29 o 30 giorni, ai quali ogni tre anni si aggiunge un mese supplementare per regolare lo sfasamento fra il ciclo lunare (354 giorni) e quello solare (365 giorni). In realtà quindi l’anno biblico è lunisolare. Nel periodo dell’esilio, per influsso del calendario babilonese adottato dagli esiliati, si cominciò a celebrare l’inizio dell’anno civile a primavera, facendolo coincidere con il primo giorno del mese di Nisan, il mese della Pasqua. L’inizio dell’anno religioso invece si continuò a celebrarlo in autunno, al termine del raccolto, seguendo il calendario tradizionale di carattere agricolo (il primo giorno del mese di Tishri).

I mesi iniziano con la luna nuova (neomenia). All’inizio si denominarono con nomi cananei desunti dall’agricoltura, secondo il tempo della raccolta e delle stagioni. Ad esempio: Etanim (mese dei frutti, 1Re 8,2), Bul (mese delle piogge, 1Re 6,38), Abib (mese delle spighe, Es 13,4) e Ziv (mese dei fiori, 1Re 6,1). Quando durante l’esilio fu introdotto il calendario babilonese, i mesi inizialmente furono elencati con i numeri ordinali: primo, secondo, terzo … poi furono adottati i nomi babilonesi che, fra gli ebrei, perdurano ancora oggi: Nisan (marzo/aprile), Iyar (aprile/maggio), Sivan(maggio/giugno), Tamuz (giugno/luglio), Av (luglio/agosto), Elul (agosto/settembre), Tishri (settembre/ottobre), Cheshvan(ottobre/novembre), Kislev (novembre/dicembre), Tevet (dicembre/gennaio), Shevat (gennaio/febbraio), Adar(febbraio/marzo). Durante l’epoca ellenistica furono introdotti nell’uso ufficiale i nomi macedoni dei mesi, la Bibbia cita Dióscoro, Xantico (2Mac 11,21.30) e Distro (Tb 2,12).

La settimana deriva dall’osservazione delle fasi lunari (circa 29 giorni o 4 x 7 giorni). I giorni non hanno un nome ma l’ordine numerico: primo, secondo … della settimana o dopo il sabato. Il settimo giorno era il sabato. L’uso mesopotamico di dedicare i giorni alle sette stelle-divinità (Sole, Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno) non era utilizzato nel mondo ebraico. Il giorno, secondo il calendario lunare, comincia al tramonto. Tra i due crepuscoli si calcolano 24 ore: 12 di notte divise in 4 veglie (sera, metà della notte, canto del gallo, mattino) e 12 di giorno divise in 4 periodi così scanditi: ora prima al levar del sole; ora terza (metà mattino); ora sesta (mezzogiorno); ora nona (metà pomeriggio), ora dodicesima al tramonto (vespro).

Come in ogni settimana c’è il sabato, così ogni settimo anno cadeva un anno sabbatico, un anno di riposo per la terra e dedicato al Signore. Ogni sette anni i campi, a rotazione, venivano lasciati incolti e quel che vi cresceva era raccolto da poveri, vedove, orfani e stranieri;  questo per ricordare che la terra era proprietà di Dio. Ogni settimo anno gli schiavi israeliti venivano liberati e ogni sette settimane di anni (49 anni) si celebrava l’anno giubilare, così chiamato perché era annunciato dal suono di un corno particolare chiamato Jubal o Jobel. Nell’anno giubilare i terreni dovevano tornare ai loro proprietari originari, gli schiavi ebrei liberati, i debiti cancellati e la terra lasciata incolta.

Gastone Boscolo