Suore della Diocesi

Un Volto scoperto

A Rosolina l'ultimo ritiro per le religiose

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Sabato 12 giugno, celebrazione del Cuore immacolato di Maria, abbiamo potuto concludere i nostri incontri formativi dell’anno 2020-2021 in presenza, come li avevamo iniziati il 3 ottobre 2020 con la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro vescovo Adriano e la condivisione del programma che ci avrebbe accompagnate durante l’anno.

Sentivamo il bisogno di rivederci e di guardarci negli occhi, visto che ancora ci accompagna la mascherina e ci impedisce di guardarci nel volto.

Anche quest’anno abbiamo scelto la parrocchia di Rosolina per abbreviare, almeno per una volta, le distanze alle sorelle del Polesine e dove il parroco, don Lino Mazzocco, ci accoglie sempre con molta cordialità e disponibilità.

Abbiamo iniziato il nostro incontro con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta da don Giuliano, delegato per la vita consacrata, sempre presente, propositivo e attento a ogni nostra necessità formativa e spirituale. All’omelia, richiamando la liturgia del giorno, ha sottolineato la ricerca angosciosa di Maria e di Giuseppe del figlio Gesù rimasto nel tempio di Gerusalemme. E la risposta di Gesù: Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre Mio?

“Maria, ha affermato il celebrante, concede fiducia al Figlio, certa che Gesù non agisce in modo capriccioso, anche se non capisce. Con rispetto e pazienza mette in secondo piano la sua incapacità a comprendere; nutre speranza che un giorno tutto si chiarirà. Questo rispetto fiducioso è la maniera giusta per incontrare, anche per ciascuna di noi, ciò che nell’agire di Dio è incomprensibile.

Il cuore immacolato di Maria è dunque un cuore che prova l’angoscia, ma dona fiducia, attende con pazienza e rimette alla volontà di Dio. Si abbandona con fede nelle mani di Dio”.

Ci siamo poi portate in sala per condividere l’esperienza dei nostri ritiri svoltisi durante l’anno via Zoom. Ne siamo grate a don Angelo Busetto che ci ha guidate ad approfondire il mistero del volto del Signore: da ‘la maschera e il volto’, tema del primo ritiro, a ‘lo splendore del volto’, ultimo incontro.

Don Angelo ha iniziato affermando: «Cominciamo in una condizione strana, nuova. Con questo zoom, che permette di vederci anche in lontananza, e con la mascherina che ci nasconde il volto, sperando non chiuda il cuore. Si sono allontanati o addirittura sono spariti i volti. “Chi sei?”. Il Signore non usa la mascherina, ed è pronto a svelarsi a chi lo invoca: “Mostraci il tuo volto, Signore”. Mostraci il nostro volto».

Gli evangelisti raccontando la trasfigurazione di Gesù sottolineano: Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante (Luca 9,29)”. E Matteo scrive: “Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (17,1-2).

Don Angelo ci ha ancora ricordato che “dopo la risurrezione di Gesù, dopo la testimonianza dei primi apostoli e dopo la scrittura dei Vangeli, il cristiano ha un unico problema per vivere e per diventare missionario nel mondo: riconoscere Gesù non come un fatto del passato, non come una memoria antica, non come una scrittura da venerare, una cerimonia da celebrare, una morale da vivere, una bontà da praticare, ma come una presenza da incontrare. Un fatto presente, una persona viva. Un volto da guardare e un passo da seguire.

Possa essere costante la nostra invocazione: “Mostraci il tuo volto, Signore” affinché possiamo contemplarlo e scoprirlo nel volto di ogni sorella e fratello che incontriamo nel nostro apostolato.

Suor Pierina Pierobon