Messaggio di Papa Francesco ai Diaconi permanenti

Diaconato, il servizio come stile

La raccomandazione di Francesco: non dovete essere né «mezzi preti», né «chierichetti di lusso» Vi chiedo di essere umili, buoni sposi e padri di famiglia e sentinelle nel vedere il Signore nei poveri.

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Per Francesco, infatti, essi sono «servi premurosi che si danno da fare perché nessuno sia escluso e l’amore del Signore tocchi concretamente la vita della gente»

«Disponibilità dentro e apertura fuori», sintetizza il Pontefice. «Disponibili dentro, di cuore, pronti al sì, docili, senza far ruotare la vita attorno alla propria agenda; e aperti fuori, con lo sguardo rivolto a tutti, soprattutto a chi è rimasto fuori, a chi si sente escluso».

Le tre cose che Francesco chiede ai diaconi permanenti della sua diocesi (e implicitamente a quelli di tutto il mondo) sono tre modi di essere, «dimensioni da coltivare». Prima di tutto essere umili. In secondo luogo il Papa si aspetta «bravi sposi e bravi padri. E bravi nonni». Infine il terzo atteggiamento atteso dal Pontefice è che i diaconi permanenti siano delle «sentinelle». In sostanza, non solo che sappiano «avvistare i lontani e i poveri, ma che aiutino «la comunità cristiana ad avvistare Gesù nei poveri e nei lontani, mentre bussa alle nostre porte attraverso di loro»-