Indicazioni liturgico-pastorali del vescovo

in seguito alla recrudescenza della pandemia

Vescovo-Adriano-Tessarollo
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Per evitare celebrazioni che possono implicare presenza ‘in piedi e non da seduti’ e tanto più eventuali processioni o cortei, consiglio di sospendere le celebrazioni cimiteriali dell’1 e 2 novembre. Meglio svolgerle nelle chiese, alle solite condizioni di sicurezza. Casomai il 2 novembre, se si vede il caso, si possono compiere due celebrazioni per i defunti, una al mattino e una alla sera. 

Dato poi che quasi dappertutto è ripresa la raccolta delle offerte, darei l’indicazione che sia eseguita dopo la comunione, cosicché nessuno toccherà le monete prima della comunione sulla mano. Nel contempo consiglierei di conseguenza di sostituire il canto prolungato dell’offertorio con un canto di comunione, terminata la distribuzione della comunione stessa. All’offertorio i fedeli potrebbero seguire la duplice preghiera del sacerdote e rispondere coralmente: “Benedetto nei secoli il Signore”. I cantori sono pregati di accostarsi alla comunione per primi, senza la fretta di iniziare subito il canto: prima la loro comunione e poi ‘con calma, il servizio del canto.  

Per quanto riguarda la vita liturgico-sacramentale, il DPCM del 18 ottobre lascia invariato quanto indicato già nel protocollo del 7 maggio. Quindi, anche per la catechesi e gli incontri formativi non è cambiato nulla: perciò si segua il protocollo che prevede l’uso della mascherina sempre, anche quando si è seduti e l’adeguatezza degli spazi che consentano il distanziamento fisico previsto. Le riunioni di organismi di governo sono consentite (Consiglio presbiterale, Consiglio Affari Economici, Collegio Consultori…), perché a numero chiuso. Meglio se è sufficiente la modalità ‘on line’.

Osserviamo tutti le prescrizioni richieste nelle celebrazioni e negli incontri di gruppo con l’augurio e la preghiera che la pandemia rimanga a livelli ‘contenibili’.

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