Sguardo pastorale

Protagonisti responsabili

Gv_14_15-21
Facebooktwitterpinterestmail

Domenica scorsa, Solennità di Pentecoste, la liturgia della Parola mi portava a riflettere sul fatto che con il dono dello Spirito Santo la testimonianza autentica del Vangelo è affidata alle scelte e allo stile dei discepoli: nella storia della salvezza e della Chiesa, che nasceva con loro, non possono più essere semplici comparse, con ruoli marginali di poco conto. A loro e a noi è chiesto di essere protagonisti, di entrare nella storia degli eventi con responsabilità e coerenza.

Sento forte questa esigenza di uscire allo scoperto per quello che siamo, nel nome del Risorto, ancor di più dopo l’esperienza del distanziamento sociale che ancora grava su di noi come un pesante condizionamento: questa ripartenza è un vero e proprio percorso ad ostacoli nel quale la preoccupazione maggiore è quella di destreggiarsi tra protocolli di sicurezza.

Non si tratta di gridare a qualcuno che ci siamo, a volte potremmo essere portati a cedere alla tentazione di abbassarci al livello della rivendicazione ponendo in atto delle prove di forza che si rivelano solo controproducenti; dobbiamo esserci nella storia degli eventi perché questa è la responsabilità affidataci, dobbiamo esserci forti della Parola di Dio che è per ogni uomo. Scansarci e voltarci dall’altra parte soffocherebbe lo Spirito Santo.

Già molte volte ci siamo detti che non possiamo ritornare alle cose che facevamo prima come niente fosse, per cui la vita ecclesiale e l’azione pastorale vanno ripensate: è necessario esserci nelle situazioni con un pensiero forte. Credo che fra le cose che non possono essere più come prima ci sia la scelta di non stare a guardare quello che ci accade attorno cercando di ottenere, di volta in volta, una briciola di quello che pensiamo ci permetta di rimanere a galla. 

Concretamente penso ad una emergenza educativa che si è fatta ancor più pressante, visto che sembra essere l’ultima delle questioni da affrontare in questa fase di ripresa. A rischio c’è il diritto allo studio come esperienza di formazione integrale della persona, a rischio c’è la libertà di garantire ai più piccoli e giovani un’educazione che li faccia crescere e maturare secondo valori umano-cristiani, a rischio sono molte delle scuole paritarie che finora hanno garantito questa libertà di scelta, a rischio c’è la libertà delle nuove generazioni se non si garantiranno seri investimenti in tutto il mondo della scuola, se si trascurerà una reale parità tra le scuole del servizio pubblico e se si trascurerà il diritto all’istruzione ed educazione anche per le fasce più deboli.

Un segno incoraggiante, anche se su un versante diverso ma non parallelo a quello del mondo della scuola, sembra arrivare a livello regionale circa la politica sulla famiglia: lo scorso 23 maggio, il Forum Veneto delle Associazioni Familiari ha comunicato l’approvazione, in Consiglio Regionale Veneto, della Legge Quadro sulla Famiglia e la Natalità. Si è concluso così un percorso che ha visto il Forum impegnato per molto tempo, ben quattro legislature. L’obiettivo culturale raggiunto è il riconoscimento della famiglia come risorsa e bene prezioso della comunità.

Ogni risultato che otterremo con la perseveranza della nostra presenza sarà sempre perfettibile ma segnerà un passaggio culturale incontrovertibile.

don Simone Zocca