Sguardo pastorale

Destinati a diventare farfalle

Bruco-farfalla
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“Siamo tutti destinati a diventare farfalle”, così Paolo Cevoli spiega la risurrezione riandando all’immagine del bruco che è destinato a trasformarsi in farfalla, ma che finché è bruco ancora non lo sa. Nel terzo video de “La Bibbia. Il video dei videi” pubblicato nel sito “Chi ci separerà?” della Chiesa Cattolica Italiana, il noto comico romagnolo in modo molto efficace fa passare il messaggio centrale della fede cristiana che ci consegna la Risurrezione di Cristo: “Non si muore mai, ma si nasce due volte!”. In questo tempo di distanziamento la Chiesa ha dovuto darsi degli strumenti per continuare ad annunciare il Vangelo, a rimanere vicini gli uni agli altri, a sostenere e portare compagnia alle persone sole, a pregare assieme, e ha scoperto come anche i social possano essere alleati di una pastorale ai tempi del Covid-19. Se da una parte la dimensione dell’esserci in presenza è imprescindibile per la pastorale della Chiesa, fosse solo per il valore intrinseco di una relazione umana ed educativa, dall’altra è possibile anche una pastorale “smart” che di leggero ha ben poco perché non è meno impegnativa in termini di creatività, passione e talentuosità. Insomma, a mio parere, ci sono tutti gli elementi per potersi lanciare con entusiasmo nello sviluppare la comunicazione dell’annuncio del Vangelo attraverso degli strumenti che finora non abbiamo saputo padroneggiare con efficacia. È un tempo di distanziamento, non di assoluto isolamento o auto seppellimento. È il tempo che ci chiede di non rimandare più quel rinnovamento della pastorale che passa anche attraverso una padronanza di tutti i mezzi di comunicazione. Quello che ci stiamo chiedendo noi, educatori alla vita buona del Vangelo, è quello che si sta chiedendo ogni educatore che oggi è privato della relazione in presenza: come continuare ad educare? Ha un senso investire energie in una educazione a distanza?

Proprio su questo tema, la scorsa settimana, ho avuto modo di seguire un webinar (neologismo dato dalla fusione delle parole web e seminar, che identifica una sessione educativa o informativa realizzata in remoto) su come valorizzare al meglio la relazione educativa a distanza: anche in questo caso, cioè a distanza, una relazione educativa è tale se mantiene i suoi capisaldi e quindi se pone l’educando al centro, se dà valore all’educando, se vengono mantenute le dimensioni della complementarietà e della simmetria nell’azione educativa tra educatore ed educato, se lo scopo rimane quello di rendere autonomo e responsabile l’altro.

Sono convinto che abbia senso che la viviamo tutta e fino in fondo questa situazione per quello che ci chiede di far uscire da noi, per la novità che ne può scaturire, che poi resterà a nostra disposizione come un arricchimento. Questo tempo ci chiede una trasformazione perché niente sarà più come prima e questo passa dalla consapevolezza che rimanere fermi ora significa rischiare di lasciare spegnere la fiamma debole. Per rimanere all’immagine del bruco e della farfalla: se non possiamo più camminare dobbiamo cominciare a volare!

don Simone Zocca