Sguardo pastorale

Tracce di speranza

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“Tracce di speranza” era il tema e l’hashtag Instagram lanciato dall’ACR diocesana per la Giornata della Pace celebrata in diocesi domenica 26 gennaio. Tre gruppi di bambini e ragazzi erano stati coinvolti per realizzare degli stand che lungo la marcia facessero riflettere i partecipanti di ogni età su dei segni di speranza ancora oggi forti.

Gli scout di Loreo hanno imbastito e rappresentato una scena nella quale Francesco, il poverello di Assisi, assieme ad un suo frate, passando fra poveri, bambini e anziani della città umbra fanno la predica più bella che si potesse fare: l’annuncio del Vangelo e la realizzazione del Regno stanno racchiusi e svelati nella prossimità agli ultimi ma bisogna avere cuori ed occhi per riconoscerlo e viverlo.

Un gruppo di ragazzi dell’UP di Ca’ Tiepolo ha presentato la figura di un testimonial dei nostri tempi, il giovanissimo Carlo Acutis per il quale “l’Eucaristia è l’autostrada per il Cielo”, e anche il mezzo più potente per diventare santi in fretta. Famosa è la sua frase: “Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie”. Per non morire come fotocopia Carlo attinge alla fonte dei Sacramenti, che per lui sono i mezzi più potenti per crescere nelle virtù, segni efficaci della misericordia infinita di Dio per noi.

Infine, un gruppo di giovanissimi e bambini di San Martino, alle porte della Cattedrale, ha ballato sulle parole de “Il cerchio della vita”, colonna sonora de “Il Re Leone” della Disney: il testo è un inno alla vita il cui equilibrio e armonia sono garantiti dalla bellezza che ognuno accoglie e sa restituire.

Trovo in queste tre proposte un messaggio forte dello Spirito Santo che ci chiede di puntare all’essenziale della proposta cristiana della vita: l’annuncio del Vangelo più incisivo è fatto nella condivisione di quello che siamo in Cristo con coloro che diventano il nostro prossimo, un posto privilegiato e unico lo occupano i più deboli; Cristo è il fondamento di un messaggio sempre nuovo e sconcertante per l’umanità e l’appartenenza alla Chiesa ci caratterizza come strumenti dell’amore divino per l’umanità; quindi, siamo grati della vita, il nostro centro e il nostro equilibrio sono garantiti dalla bellezza di Cristo che non possiamo tacere.

Nella Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, una settimana dopo la Marcia, ripensando al vecchio Simeone e alla vedova Anna, i quali hanno vigilato nella preghiera e visto la salvezza del mondo nel bambino Gesù, ho davanti ai miei occhi altre tracce di speranza: alcune coppie di fidanzati che, terminato il loro corso di preparazione al matrimonio, lasciano trasparire tutta l’emozione per la scelta che stanno per compiere nella loro vita e sembrano, almeno in quel momento, genuinamente assetati del sostegno della grazia di Cristo e ricevono con gioia il libricino del vangelo secondo Matteo regalato a tutti nella domenica della Parola. Ho davanti a me degli amici con i quali condivido dubbi e timori per chi di noi è nella prova e mi ritrovo a lodare il Signore per la fede di chi dovrei essere io a sostenere. Incontro dei giovani e chiedo loro la disponibilità ad impegnarsi personalmente per sostenere la vivacità della loro associazione e di saper riporre fiducia non solo nella parola dell’amico, che hanno davanti, ma in quella dello Spirto di Cristo che li abita.

don Simone Zocca