SGUARDO PASTORALE

Laboratori di pastorale: famiglia e giovani

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Riprendo in questo numero del nostro settimanale il lavoro svolto dai sacerdoti presenti al corso di formazione dello scorso ottobre a Cavallino sui cinque ambiti della lettera pastorale del nostro vescovo. In queste righe daremo spazio a due di essi per continuare poi in progressione con gli altri nei prossimi numeri. Un primo gruppo ha lavorato sul tema della “Famiglia”, cercando di sviluppare una traccia di progetto attorno alla domanda: quale sostegno nel compito educativo? L’idea portante che ne è uscita è quella del “fare rete!” giocando proprio sul senso che per far goal in questo ambito della pastorale è necessario creare una rete di relazioni attorno alla famiglia fra le istituzioni e le agenzie educative, con l’idea di costituire una tavola rotonda che tenga il punto anche a livello civile. Le istituzioni civili e religiose devono tendere a creare occasioni di scambio e incontro tra famiglie e questo comporta un investimento anche in tempi, spazi e strutture. Come Chiesa diocesana potremmo, allora, impegnarci nell’individuare una sede, cioè una struttura, dedicata a tutto l’ampio raggio di azione della pastorale familiare, dove potesse trovare spazio anche un Punto di Ascolto per i servizi alla famiglia (in diocesi non è più presente il Consultorio diocesano, ma si sta cercando di improntare e dare inizio proprio ad un Punto di Ascolto per la famiglia). Un altro strumento diocesano, che potrebbe sostenere la tessitura di questa rete per la famiglia, sarebbe la costituzione di una Consulta allargata di pastorale familiare che cercasse di introdurre alcune iniziative a vari livelli e riuscisse a valorizzare anche gli oratori parrocchiali quali luoghi per le nostre famiglie. Infine, le relazioni si coltivano con la relazione: le famiglie vanno avvicinate e così i gruppi famiglia già esistenti, le iniziative proposte vanno fatte conoscere implementando anche il sito diocesano, i responsabili e i collaboratori della pastorale familiare diocesana dovranno crearsi spazi di incontro con queste realtà. Un progetto ambizioso ma meritevole di attenzione perché sempre più la famiglia deve diventare da oggetto della pastorale a soggetto. Un secondo gruppo ha speso le proprie energie e la fantasia sul tema degli “Adolescenti e giovani” e in particolare attorno alla domanda cruciale del vescovo: come suscitare e tener desta la domanda religiosa nei nostri giovani? Il progetto che ne è nato porta un titolo ad effetto: “Riappiamo la Chiesa!”. Non è un errore, ma un gioco di parole che poi si spiega. Evangellii gaudium 24: «La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano», ne costituisce il manifesto e il desiderio di costruire una Chiesa in uscita che accompagni adolescenti e giovani nella quotidianità attraverso la community in una revisione della progettazione pastorale alla scuola dei santi. Lo scopo è quello di tessere relazioni ed uno strumento validissimo, seppur particolare, potrebbe essere la realizzazione di un’App per abitare il nuovo spazio-tempo virtuale rappresentato dalla community di chi vi aderisce. L’utilità dell’idea si rivela nella possibilità di raggiungere in modo diverso i destinatari e di lavorarci insieme con l’intenzione di diffondere il vangelo e la fede nel mondo virtuale per una ricaduta nel mondo reale. Uno strumento non più insolito anche nella sfera della comunicazione ecclesiale e che si adatterebbe alla nostra società. L’App dovrebbe poi indirizzare a luoghi e contenuti che pubblicizzino eventi e iniziative pastorali per giovani e adolescenti sul territorio diocesano. Una sfida interessante e un lavoro entusiasmante ci aspettano anche in quest’ambito.

don Simone Zocca